Nero Imperfetto



Ferdinando Pastori
Nero Imperfetto
Edizioni Clandestine
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Da Nero Imperfetto: “Vorrei essere un animale. Una bestia. Un piccolo roditore privo della percezione del tempo. Del suo scorrere. Incapace di rendermi conto se quello che ricordo sia accaduto veramente oppure no. Confondere realtà e fantasia, ondeggiare. Confuso. Caotico e disorganico. Vorrei. Poter raccogliere unicamente la sfida tesa a raggiungere gli obiettivi primari. Mangiare, bere. Dormire e cagare. Scopare come un cane, schiena contro schiena senza nemmeno guardarsi in faccia. Invece, il più delle volte, mi ritrovo travolto da un’onda anomala che prima spinge sott’acqua e poi, con uguale impeto, riporta in superficie. Così come il rimpianto del passato torna a galla per ricordare che ne possiedo uno. Non è vero che rimpiangere aiuta ad aggredire il presente. A fronteggiarlo con positiva determinazione. Il passato è una puttana malata che ti attacca la sifilide. Che inquina il sangue e scatena la follia”.
Una moglie morta suicida, un passato da promettente poliziotto ed un presente fatto di rimorsi, narcolessia e nichilismo. È questa la spirale nera che avvolge lo spirito allucinato di Fabio Paleari, alle prese con il fantasma di una vita di certezze precipitata da un cavalcavia insieme all’amata Giulia. Cinico e disperato, Fabio si muove come un sopravvissuto nella Milano senza scrupoli per la quale lavora, rintracciando per conto di usurai, sfruttatori e spacciatori chiunque sia scomparso e debba riapparire, non importa se vittima o carnefice.
Un fiuto, quello di sbirro, che il protagonista è costretto a spendere quando la sorella Anna viene uccisa ed un carico di cocaina scompare. Al soldo di uno spietato criminale bulgaro, Paleari è costretto a riallacciare i fili della propria esistenza, indagando le viscere oscure di una faccenda che, pagina dopo pagina, lo esporrà nudo di fronte al proprio senso di colpa ed alla malinconia di un presente che non rinuncia ad esser vissuto.
Il romanzo di Ferdinando Pastori è un ottimo esempio di come il noir italiano possa farsi carico di innovazioni stilistiche e narrative, senza tradire la propria natura più profonda.
In una nazione letterariamente assediata da un esercito di commissari di provincia, alle prese con ambientazioni polverose e trattorie locali, Pastori recupera l’essenza stessa delle atmosfere di genere, con tutta la loro carica straniante. Tra abuso di farmaci, allucinazioni e consumo di droghe, il suo Fabio Paleari si fa voce narrante di una storia contorta e perversa, in pieno stile hard boiled. Per mezzo della narrazione in prima e seconda persona, Fabio pensa ed agisce come un classico antieroe noir rimanendo però agganciato alla contemporaneità delle tematiche. L’intero intreccio si dipana infatti seguendo parole ed azioni generate dalla mente alienata del protagonista, in un continuo gioco di rimandi tra reale e pensato che trova nella penna di Pastori l’espressione più azzeccata ed originale. Che si tratti della solitaria disperazione di Paleari, degli incontri di Fabio nel sottobosco criminale o del finale a tinte pulp, Pastori piega la lingua e la punteggiatura al proprio progetto, decostruendo l’inconscio dell’io narrante fino a renderne concreti e palpabili i frammenti più bui. Il ritmo sincopato di uno stile originale e la tensione garantita dal congegno narrativo fanno di Nero Imperfetto una vera perla del noir nostrano.

Andrea Rosselli

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