Aurora è un’adolescente molto bella e sa di esserlo.
A soli sedici anni ha già capito come sfruttare le doti che la natura le ha fornito: bellezza,altezza e un fisico ben modellato sono le armi che usa per esercitare il suo potere all’interno del gruppo di amici e a scuola. Umiliare chi non ritiene al suo livello è qualcosa che la diverte. Aurora vuole tutto e subito. E’ una ragazza da scorciatoie,una che insegue i simboli dell’avere, che fa sogni glamour e ritiene idioti i genitori dediti al risparmio compulsivo. E’ scaltra Aurora, intelligente, furba.
Aurora vuole sempre di più, vuole avere sempre di più e per questo ha un’arma micidiale tra le mani: il web.
Con l’aiuto di due amici, che tiene in pugno grazie alla sua avvenenza, ha escogitato un piano: postando foto pecate in rete  di altre ragazzine, adesca pedofili in cerca di adolescenti per poi ricattarli. Tutto sembra filare liscio, fino a quando scopre di non essere più lei a condurre il gioco e di non essere poi così furba come credeva…
Evitando ovviamente ogni generalizzazione,in Il giorno degli orchi, Divier Nelli, racconta uno spaccato della nostra realtà .
Da una parte la società del consumismo, del possedere, dell’essere alla moda, dell’apparire, nella quale se non possiedi gi ultimi modelli tecnolocigi e non vesti fashion sei uno sfigato, dall’altro la comunicazione globale senza filtri.
Una volta ci veniva detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti e di stare attente a chi ci avesse fermato per strada.
Ora il mostro entra direttamente nelle camerette dei ragazzi, o ne esce, e spesso è un regalo dei genitori. Smartphone e pc danno libero accesso alla rete e sono un’arma micidiale se mal usata.
Il web è un universo meraviglioso che però nasconde mille insidie e mille orchi.
L’anonimato rende audaci e aggressivi e soprattutto dimentichi delle conseguenze. Quello che serve è la giusta educazione all’uso dei mezzi che la tecnologia ci fornisce, l’intelligenza per distinguere tra potenzialità e pericolo, tra uso e abuso.
Perché non sempre è sufficiente disconnettersi per tornare alla normalità .
Il giorno degli orchi
Cristina Aicardi