Il giorno degli orchi



Divier Nelli
Il giorno degli orchi
Guanda
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Aurora è un’adolescente molto bella e sa di esserlo.
A soli sedici anni ha già capito come sfruttare le doti che la natura le ha fornito: bellezza,altezza e un fisico ben modellato sono le armi che usa per esercitare il suo potere all’interno del gruppo di amici e a scuola. Umiliare chi non ritiene al suo livello è qualcosa che la diverte. Aurora vuole tutto e subito. E’ una ragazza da scorciatoie,una che insegue i simboli dell’avere, che fa sogni glamour e ritiene idioti i genitori dediti al risparmio compulsivo. E’ scaltra Aurora, intelligente, furba.
Aurora vuole sempre di più, vuole avere sempre di più e per questo ha un’arma micidiale tra le mani: il web.
Con l’aiuto di due amici, che tiene in pugno grazie alla sua avvenenza, ha escogitato un piano: postando foto pecate in rete  di altre ragazzine, adesca pedofili in cerca di adolescenti per poi ricattarli. Tutto sembra filare liscio, fino a quando scopre di non essere più lei a condurre il gioco e di non essere poi così furba come credeva…
Evitando ovviamente ogni generalizzazione,in Il giorno degli orchi, Divier Nelli, racconta uno spaccato della nostra realtà.
Da una parte la società del consumismo, del possedere, dell’essere alla moda, dell’apparire, nella quale se non possiedi gi ultimi modelli tecnolocigi e non vesti fashion sei uno sfigato, dall’altro la comunicazione globale senza filtri.
Una volta ci veniva detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti e di stare attente a chi ci avesse fermato per strada.
Ora il mostro entra direttamente nelle camerette dei ragazzi, o ne esce, e spesso è un regalo dei genitori. Smartphone e pc danno libero accesso alla rete e sono un’arma micidiale se mal usata.
Il web è un universo meraviglioso che però nasconde mille insidie e mille orchi.
L’anonimato rende audaci e aggressivi e soprattutto dimentichi delle conseguenze. Quello che serve è la giusta educazione all’uso dei mezzi che la tecnologia ci fornisce, l’intelligenza per distinguere tra potenzialità e pericolo, tra uso e abuso.
Perché non sempre è sufficiente disconnettersi per tornare alla normalità.

Cristina Aicardi

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