Le vergini – Alex Michaelides



Alex Michaelides
Le vergini
Einaudi
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Da quando ha perso in un tragico incidente suo marito Sebastian, Mariana, giovane e apprezzata psicoterapeuta di gruppo, sembra aver smarrito le sue coordinate esistenziali. La tengono in vita l’amore per la sua professione e l’affetto, quasi materno, che prova per la nipote Zoe, rimasta orfana da adolescente e accolta nella sua famiglia come una figlia. Insieme si aggrappano l’una all’altra per affrontare il vuoto e la solitudine lasciati dalla scomparsa di Sebastian. All’improvviso, a Cambridge, nell’università dove studia Zoe, avviene un crudele delitto, viene ritrovato il cadavere di Tara, amica di Zoe, orribilmente massacrata. Mariana e la nipote sono convinte che il colpevole sia l’affascinante e misterioso professor Edward Fosca,docente di tragedia greca, che pare abbia creato un gruppo di studentesse, le Vergini, che lo ammirano incondizionatamente. E trattandosi di tragedia greca, fanno capolino i più noti personaggi del mito, Elettra, Ifigenia, ma soprattutto Demetra, la dea che rappresenta la fertilità della terra e sua figlia Persefone, la sposa di Ade, il temibile sovrano degli inferi. Saranno questi personaggi a fornire a Mariana la soluzione di una dolorosa serie di delitti.

Michaelides sa condurre con innegabile maestria il lettore nella labirintica trama di questo thriller, servendosi dei miti originari della sua terra per costruire una storia che tesse, al di là della trama del giallo, una sottotrama letteraria non meno avvincente ed efficace. Il mito di Demetra e Persefone, la fanciulla rapita dal dio degli inferi che si è innamorato di lei vedendola raccogliere fiori in un prato e, folle di passione, se la trascina con sé nel buio degli inferi, lasciando la madre disperata a piangerla incessantemente, ha affascinato scrittori e artisti. Zeus sarà costretto, per pacificare la dea che in preda del dolore non genera più germogli e frutti, a costringere la madre e lo sposo a un patto: Persefone starà negli inferi con Ade per sei mesi all’anno, gli altri sei li trascorrerà con la madre nella luce terrestre e Demetra sarà così felice del ritorno della figlia che la terra tornerà a generare i suoi frutti per gli uomini. Il mito dell’alternarsi delle stagioni.

Michaelides lo utilizza per creare atmosfere suggestive, piene di pathos, e personaggi enigmatici, in una vicenda in cui la psiche umana rivela tutta la sua complessità e i suoi oscuri meandri. Molto affascinante è anche l’atmosfera in cui si muovono i protagonisti, le aule austere e i giardini ben curati dell’università di Cambridge, o i saloni riscaldati dal fuoco del camino e profumati dall’aroma del the o dall’asprigno di un whisky ben invecchiato. Un mondo apparentemente ideale, un’oasi di sapienza e cultura, che cela dietro al velame la tragicità e la violenza del male e delle passioni.

Donatella Brusati

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