Gli occhi del Salar



Roberta Gallego
Gli occhi del Salar
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Quarto romanzo giallo di Roberta Gallego, che ci offre con Gli occhi del Salar, un nuovo capitolo della ormai famosa serie che ci narra della “Procura Imperfetta”. Una rappresentazione precisa la sua, di solito piena di humour ma anche profondamente reale, di un apparato giudiziario troppo spesso afflitto da manchevolezze e che deve barcamenarsi in qualche modo, per riuscire a far fronte a una criminalità ogni giorno più all’avanguardia e agguerrita.
Tornano dunque i multiformi eclettici personaggi della procura di Ardese, che abbiamo già conosciuto e apprezzato nei libri precedenti, tra i quali primeggiano Anna Vescovo sostituto procuratore, Alvise Guarneri suo vecchio amico, collega e ammiratore segreto e la sua valida spalla il maresciallo Saverio Alfano.
Ma questa volta sono in arrivo guai da far accapponare la pelle e la catastrofica telefonata squilla sul cellulare di turno reperibilità mentre Anna Vescovo, con Alvise Guarneri. che stanno rientrando in ufficio dopo una pausa caffè, fanno quattro chiacchiere per il corridoio con un’altra collega, la spigolosa e un po’ misantropa ma raziocinante Agostina Arcais.
Anna Vescovo risponde, parla con il sovrintendente Calasso della polizia stradale e scopre che nella fitta nebbia, che quella mattina avvolgeva le colline di Ardese, è inesplicabilmente scomparso il pulmino della San Gottardo, una prestigiosa scuola privata, con a bordo sette bambini figli di alcune tra le famiglie più note e influenti della provincia e l’autista. Polizia, forestale e vigili del fuoco hanno controllato il percorso palmo per palmo. Nessuno ha visto il pulmino, non ci sono tracce di incidenti e il cellulare dell’autista continua a suonare a vuoto.
Purtroppo la faccenda si trasforma presto nel peggiore degli incubi: i bambini sono stati rapiti e uno dei bambini, che è malato, necessita di terapie particolari. Si cominciano a fare le illazioni più scontate, si accusa l’autista. Sbattuta sulle prime pagine dei telegiornali e dei quotidiani nazionali, la Procura di Ardese esce dall’anonimato di provincia, si trova a fare i conti con il gossip. Come avvoltoi affamati, i media si avventano sulla notizia. Cercano lo scoop.
Anche i servizi si mischiano all’indagine. Perché? Sassolongo, il procuratore capo, piacione e golfista, cerca di passare la patata bollente, ma Torino, che formalmente dovrebbe assumere il comando, si fida dei magistrati di Ardese, e delega.
Tutta la procura, che si muove con i piedi di piombo in un’indagine corale, si avvale dei suoi migliori collaboratori per interrogare tutti e scavare meglio e ovunque a fondo. Ma si scoprirà che questo è un caso eccezionale. E soprattutto sarà eccezionale la richiesta di riscatto. Perché qualcosa di malato, di vendicativo e di perverso che torna implacabilmente dal passato si nasconde dietro questo spaventoso sequestro ed è pronto a inghiottire ogni speranza, con l’indifferenza  degli occhi del Salar, le mortali trappole del boliviano deserto di sale. E non c’è tempo da perdere. L’angoscia sale a ogni ora che passa e tiene il lettore con il fiato sospeso.
Qualcuno ha voluto punire le famiglie servendosi di quegli innocenti e l’intera procura di Ardese dovrà lasciare indietro tutto e dedicarsi anima e corpo al caso, prima che la situazione precipiti nel dramma.
(Il Salar de Uyuni è un deserto dell’altopiano andino della Bolivia di oltre 10.000 km quadrati ed è la più grande distesa salata del mondo. Secondo le leggende Inca nel deserto ci sono gli Ojos de Salar – occhi del deserto di sale – che inghiottivano le carovane. In realtà si tratta di buchi della superficie salata dai quali fuoriesce l’acqua sottostante che, con certe condizioni di luce, non si vedono quasi e possono diventare molto pericolosi).

Patrizia Debicke

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