Gotico padano
Il libro è suddiviso in due parti, dove la prima, curata da Adamovit, occupa una buona novantina di pagine ed esplora il mondo delle superstizioni, delle fole e delle leggende che costituiscono lhumus del genere , e la parte si rivela sicuramente interessante e intrigante, anche se lappassionato di cinema non vedrà lora di arrivare al dunque, e cioè quellanalisi delle opere gotiche di Avati che costituisce il vero fulcro del libro.
Intendiamoci, chi apprezza i racconti della civiltà contadina e della tradizione leggendaria e fantastica legata a questi, si troverà a beneficiare nel complesso di una piacevole lettura, particolareggiata e ottimamente redatta.
La parte curata da Claudio Bartolini invece si occupa dei film di Avati in cui lelemento gotico è lepicentro, dagli esordi di Balsamus e Thomas, passando per La Casa Dalle Finestre Che Ridono, per finire a Zeder, LArcano Incantatore e Il Nascondiglio, opera summa di un Maestro dalla cifra immediatamente riconoscibile.
Il testo si basa su unintervista fatta al regista che inframmezza lapprofondimento fatto dagli autori, dove viene raccontata lispirazione sulla quale Avati ha costruito le sue pellicole nere assieme a piacevoli aneddoti legati alla sua infanzia e alla sua giovinezza: la disamina è interessante, e vengono approfondite bene le dinamiche di costruzione della paura che lautore emiliano utilizza per i suoi film gotici tramite la genesi creativa e realizzativa e il processo filmico dei film presi in considerazione.
Come hanno fatto Cacciatore e Albiero con il loro libro su Lucio Fulci, altrettanto doveroso è quindi il lavoro dei due bravi autori con questo Gotico Padano, che ogni appassionato di cinema italiano dovrebbe sicuramente leggere.
Gotico padano- r. adamovit e c. bartolini - le mani-microart's
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