Nero di maggio



Leonardo Gori
Nero di maggio
TEA
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Adolf Hitler e Benito Mussolini stanno cementando le basi della loro tragica alleanza. Emblematico prologo dell’asse sarà la visita ufficiale del Führer e dei suoi rutilanti gerarchi Rudolf Hess, Goebbels, Himmler, Von Ribbentrop e altri vertici del nazismo in Italia. La prima tappa del treno speciale arrivato alla sua meta in tarda serata sarà Roma. Il 3 e il 4 visita della capitale dove Hitler ha reso doveroso omaggio al Pantheon e al Milite Ignoto in un bagno di folla osannante, pervaso di eccitazione e acceso entusiasmo, alle 22 ,30 proseguimento per Napoli dove il 5 ci sarà la grande parata nel golfo, e il 6 ritorno a Roma per dedicarsi a una completa visita artistica della città eterna e per la mattina del 9 maggio sono attesi a Firenze per concludere in gloria questa specie di agghiacciante e tragicomico balletto da “opera buffa”. Firenze li accoglierà con un tripudio “imperiale”, mai più eguagliato dalla venuta di altri ospiti. Su questa inoppugnabile realtà storica, Leonardo Gori in Nero di Maggio, mischiando abilmente realtà e finzione, innesta con rara maestria una trama a tinte gialle noir che si svolge in margine al grande evento. Serrato e documentatissimo romanzo storico, Nero di maggio segna anche l’atto di nascita del personaggio cult di Leonardo Gori, Bruno Arcieri, con la sua prima avventura che sarà poi l’inizio di una lunga e pericolosa serie di indagini legate a decenni cruciali della storia italiana che lo cambieranno, lo induriranno e lo proveranno nel corpo e nello spirito.
Primo incontro, dicevamo, con Bruno Arcieri, capitano milanese trantaseienne, da un anno e mezzo trapiantato alla Compagnia dei Reali Carabinieri Firenze, anche lui da giorni, come superiori e colleghi, coinvolto nella strettissime misure tese a garantire la massima sicurezza durante il passaggio dei due dittatori nella visita della città del giglio, trasformata per l’occasione in una colorata e festosa bomboniera. Ma pochi giorni prima dell’ epocale evento viene ritrovato in periferia il corpo orrendamente mutilato di una giovanissima prostituta, pochi giorni dopo verrà scoperto un secondo delitto con le stesse stigmate, e non basta perché una terza ragazza diciassettenne, una studentessa di un convitto di suore, viene rapita. Delitti avvenuti alla vigilia del grande evento, molto scomodi e che dovrebbero essere tacitati. Il nervosismo regna sovrano tra l’élite del fascio fiorentino. Si può pensare a un serial killer? Arcieri che si è già trovato davanti a un fatto simile nei suoi anni a Milano, mosso da curiosità professionale, prende in mano il caso e intraprende un’inchiesta testarda, più volte ostacolata da personaggi oscuri. Proibita? Certo è che alla fine viene esautorato per assumere un altro incarico. Ma proprio l’altro incarico, che gli aprirà nuovi aspetti della vita, gli concederà un acuto confronto verbale, e dietro la promessa di svolgere un compito riservato, di nuovo spazio di manovra. Colpo di scena dopo colpo di scena, delitto dopo delitto, Arcieri, riuscirà a collegare gli attuali omicidi agli anni dello squadrismo più feroce, e dovrà affrontare un’ultima, tragica battaglia contro il colpevole e, contemporaneamente, contro le sanguinarie condotte intimidatorie che hanno avvelenato la vita quotidiana e politica del Paese durante il ventennio.
Da segnalare l’accurata ricostruzione della “geografia”cittadina. Firenze è lei e si rispecchia fedelmente sia negli ambienti esterni che interni, dai più famosi caffè storici ai ritrovi letterari, ai negozi, alle strade, alle campagne, a tutta la città. Perfetta la ricostruzione del percorso del corteo e di quanto era stato previsto per garantire la sicurezza degli ospiti. Leonardo Gori ha riportato in scena esattamente questa grande festa fiorentina, (alla quale solo l’arcivescovo non partecipò) che segnò il consolidamento dell’Asse e si trasformò nella bruciante scintilla destinata a cambiare il destino degli italiani con la seconda guerra mondiale. Sotto forma di indagine poliziesca Gori ci ricorda il passato italiano, un passato ancora oggi lacerante e non del tutto accettato, un passato ancora da scoprire fino in fondo e da non dimenticare mai perché serva da monito e da denuncia anche in futuro. Nero di Maggio inserisce con grande abilità tra i personaggi di fantasia che popolano la trama, quelli che invece furono i reali protagonisti del fascismo fiorentino, e tra loro il più famoso, un giovane e ricco intellettuale che aveva spiccato il volo verso Roma, Alessandro Pavolini, una tra le personalità più ambigue e più complesse della dittatura. Molte delle parole che lui pronuncia nel romanzo sono state tratte dai suoi discorsi o dai suoi scritti. In Nero di maggio, per la prima volta compare Elena Contini una ragazza ebrea alle prese con qualcosa di più grande di lei. Elena Contini, che resterà per sempre il suo grande amore. Ma Arcieri ci accompagna da diciotto anni, ormai sappiamo quasi tutto di lui, è il protagonista di un lungo ciclo che più volte, per oltre quarant’anni, ha messo in gioco la sua vita nel lungo e confuso periodo della storia italiana, segnato da tanti eventi oscuri e sanguinosi, e quindi cosa possiamo dire di più? Solo che in questa nuova e rivisitata edizione TEA, Gori regala ai suoi lettori un quid in più, ovvero l’inserimento, dopo la parola fine, di Farfalle di maggio, un drammatico e melanconico racconto con per identico scenari la visita fiorentina di Hitler.

Patrizia Debicke

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