Il titolo dice già tutto: protagonisti di questi undici raccontini sono i soliti bambini stuprati e/o ammazzati, all’interno di contesti ora onirici, ora gotici, ora fantascientifici. In alcuni casi, dove l’impronta cyberpunk è più accentuata, l’ambientazione è la solita metropoli degradata e i bambini si vendicano con (uawn) la solita candida crudeltà che è loro propria. Niente di nuovo insomma, soprattutto, nessun tentativo di inventare bambini veri, solo un’inutile parata di stereotipi infantili da fumetto. Per fare un paragone, leggete come sono descritti i bambini in “Sorella” di Marco Lodoli… Tutto scritto bene, per l’amor di Dio, però la domanda è, cui prodest? O meglio, cui interest?
Un velo invece andrebbe calato sugli ultimi tre brani, asseriti omaggi a Giuseppe Pinelli, Carlo Giuliani e Claudio Varalli, poco più di rivisitazioni della vulgata no global sull’argomento e talmente avulsi dal contesto generale da accentuare la sensazione che siano meri imbonimenti rivolti ad una platea di lettori abituali. Comunque sia, vien voglia di dire, con Ungaretti, ma cessate di ucciderli, sti morti…
Si muore bambini
donatella capizzi