Ho taciuto



Mathieu Menegaux
Ho taciuto
Bompiani
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La trama di “Ho taciuto,  primo romanzo di Mathieu Menegaux, si interseca con le vicende di cronaca che hanno segnato l’estate italiana. Si parla di stupro e delle reazioni da parte della vittima, Claire, sofisticata esponente della borghesia parigina. Una serata storta, un momento di distrazione e si trova in un sottopassaggio schiacciata dal peso di un aggressore sconosciuto.
Come succede a tante delle vittime (lo spiega una di loro in un commovente video pubblicato dal Guardian) Claire si paralizza, non riesce a difendersi, non tenta di scappare e una volta a casa compie un tragico errore, anche questo molto comune: per non rischiare che il mondo, gli amici, il marito la guardino in modo diverso decide di non denunciare lo stupro, di non recarsi in ospedale, di far finta di niente.
Cosa succede dopo non ve lo svelo perché anche se Ho taciuto  non è certo un crime classico svelare troppo della trama resta un peccato (quasi) mortale, mi limito a dirvi che finirà in tragedia e non soltanto per Claire, personaggio di cui Menegaux non nasconde le ambiguità, nonostante, sia chiaro, resti innanzitutto una vittima.
La vita di Claire diventa quindi una “Highway to Hell” come lei stessa cita a inizio libro (vabbè, per darvi un ulteriore incentivo vi rivelo che si trova in carcere), tanto cruda e terribile da risultare quasi intollerabile anche soltanto da immaginare. Smorza i toni lo stile dello scrittore francese, che non concede nulla a facili morbosità e riduce i momenti più tragici all’essenziale, preferendo puntare su di una tensione emotiva che percorre tutto il libro (e meno male che non è troppo lungo perché una volta iniziato è difficile abbandonarlo).
Mauro Zola

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