Sofia e il commissario Vito Strega

Animali in noir



Sofia e il commissario Vito Strega

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10996002_10206416233870595_5669655960297189763_nNon sa da dove sia arrivata, né perché abbia scelto lui e la sua mansarda in un vecchio palazzo liberty, ma sa “che un giorno si sarebbe svegliato e lei non ci sarebbe stata più. Sperava solo che quel giorno arrivasse il più tardi possibile”. Manto nero e occhi verdi Sofia è l’unica “donna della sua vita” la sola che il commissario Vito Strega, protagonista del thriller “Il canto degli innocenti” (e/originals) di Piergiorgio Pulixi, accetta dopo essere uscito con le ossa rotta dalla fine del suo matrimonio. Discreta e sospettosa, Sofia è la gatta si insinua nella vita tormentata di Strega, ne percepisce dolori e tensioni e ne anticipa le mosse. Arriva al momento opportuno e non accetta intruse a casa sua, tranne la giovane Jessica che incontra spesso sul tetto di notte. Ricorda i gatti di Poe e sicuramente la sua presenza è un omaggio dell’autore al padre del poliziesco. Sofia lecca le ferite del cuore sanguinante di Strega o si struscia sui suoi pantaloni “come implorandolo di smetterla, di darsi pace “ quando il male si insinuava nel suo corpo e “sentiva il dolore e la disperazione delle vittime, e il loro canto, nella sua mente”, quel canto di dolore di chi era stato barbaramente ucciso da giovani killer. È anche pronta a difenderlo, a proteggerlo e a soffiare “come se non fosse una pantera e non un gatto” quando intrusi invadono il suo territorio.
Piergiorgio, Sofia è un bellissimo personaggio, perchè hai scelto una gatta nera come compagnia di vita di Strega?
Perché dicono che sono i gatti a trovarti e non il contrario. Un giorno lui se l’è trovata in casa e da quel giorno sono inseparabili. In quel momento così turbolento della sua vita privata volevo che Strega avesse almeno qualcuno di cui prendersi cura, un punto fermo che gli desse un motivo di ritornare a casa. E poi Sofia è l’unica “donna” che forse lo comprende e riesce a tollerare i suoi silenzi e il suo carattere sanguigno. L’altra faccia della moneta è che è molto gelosa e lunatica. Meglio non farla arrabbiare.

Cristina Marra

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