I bambini di Escher



Paolo Pedote
I bambini di Escher
Todaro
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Milano. Alicia Grezzi, una tossica molto bella e col vizio del gioco, viene assassinata in maniera atroce nella sua casa. A pochi giorni di distanza, l’editrice di successo, Rossella Armati, è protagonista di un’orgia di sangue negli uffici della sua società, la New Publishing, dove perderanno la vita, assieme a lei, la segretaria e un collaboratore.
Le vite della sbirra Angela Delfino e del barbone Nerone Crespi si incrociano casualmente ( o meglio si scontrano per caso ) e dopo qualche giorno di reciproca diffidenza i due iniziano a indagare in maniera del tutto ufficiosa su questi delitti. Ma “perché una poliziotta decide di indagare per conto suo con un fuori di testa che per caso assiste a una scena splatter nel cuore della Milano da bere?”
In effetti la sbirra e Nerone sono soggetti fuori dal sistema. L’una ha deciso di lasciare la polizia dopo 10 anni di servizio, delusa e amareggiata dai meccanismi distorti che regolano il funzionamento delle forze dell’ordine e che lei ha cercato di combattere con ogni mezzo. L’altro è un disadattato che ha perso la memoria e tutto il resto – lavoro, casa, dignità – a causa di profondi traumi familiari che ne hanno sconvolto la mente.
Eppure saranno proprio loro a scoperchiare il vaso di Pandora e venire a capo del mistero e degli orrori che stanno dietro ai due omicidi. In effetti, “qual’è il confine tra follia e ragione?”si chiede la sbirra, “la vita delle persone non riesco più a decifrarla, i confini delle persone mi sfuggono”.. Ma “ l’errore è proprio cercarne i confini” è la risposta di Nerone Crespi, il clochard che ha cancellato i ricordi per difendersi dai traumi subiti e “con la testa piena di fantasmi che si aggirano senza pace”.
L’immagine patinata e buonista di personaggi e situazioni nasconde una realtà molto diversa. Ciò che appare non è quasi mai ciò che è veramente; la realtà è fatta di inganni come simboleggia la fotografia dei “bambini di Escher” che da il titolo a questo noir molto raffinato.
Poetico il richiamo ai classici della letteratura, maestri di vita che inspiegabilmente da anonimi scaffali “attirano come una calamita” Nerone, l’uomo senza memoria

Elena Assanelli

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