L’oscura morte di Andrea Palladio – Matteo Strukul



Matteo Strukul
L’oscura morte di Andrea Palladio
Rizzoli
Compralo su Compralo su Amazon

Un romanzo storico nelle cui pieghe profondamente umane si nasconde un cold case reale che ha come protagonista il padre dell’architettura classica italiana e mondiale. Così potrebbe essere definito il nuovo “L’oscura morte di Andrea Palladio” di Matteo Strukul. Lo scrittore padovano che è diventato bestsellerista internazionale con la saga dei Medici e ha romanzato le vicende di personaggi come Giacomo Casanova, Carlo Goldoni e la monaca di Monza, a inizio 2024 si addentra nei misteri della vita e della morte di Andrea Palladio per dare risonanza a due temi universali: la famiglia e la giustizia, assai contemporanei. 

Gli amanti di gialli, noir e thriller troveranno avvincenti le pagine dal ritmo adrenalinico e dense di oscurità di un periodo, tra il 1569 e il 1580, minato da persecuzioni religiose, faide familiari, peste e inquisizione di cui Strukul rappresenta in modo rigoroso le ambiguità e le minacce. Nulla è certo, nemmeno per l’influente Andrea Palladio che ritrova fatalmente tra i propri cari le micce per dolori di portata imperscrutabile. 

Matteo Strukul, nella sua presentazione organizzata il 1 marzo da Libreria Jolly e Banco BPM a villa Guerrina a Montorio, ha spiegato al pubblico che la sua dedizione al romanzo storico si intreccia a doppio filo con la profonda attualità di questo genere a più facce, soprattutto quando affronta i temi della giustizia, dei rimaneggiamenti politici e della peste, che lo scrittore ha emblematicamente paragonato a un Covid di amplissima e devastante portata per l’epoca, a partire dalla Repubblica di Venezia. Innamorato sin da bambino del romanzo “I tre moschettieri” di Alexandre Dumas, Strukul ha spiegato che scrivere romanzi storici per lui rappresenta un modo per riappropriarsi di valori come dignità e senso dell’onore, ma anche per essere avvinto dalla fascinazione dell’arte, il miglior rimedio alle offese della vita.

Come da tradizione gialla, “L’oscura morte di Andrea Palladio” si sviluppa da un assassinio che ha come protagonista Leonida Della Gondola, impenitente figlio a caccia di guai dell’architetto padovano. A fianco di questo personaggio che funge da innesco della trama ed è realmente esistito, si pone un protagonista profondamente paterno, umano e diviso, Andrea Palladio, architetto ricercatissimo, ma minato da profonde invidie. 

La narrazione in terza persona con punto di vista mobile e la scrittura densa e puntuale  danno vita ad antagonisti maligni sin nelle più profonde fibre, come i due inquisitori Andrea De Maderno e Daiano Rossi da Cento o abilissimi a nascondere le proprie tracce in un periodo di pericolo costante come il sicario Magnamorti.

I personaggi, anche quelli più neri, non vanno dati mai per scontati perché rivelano connotazioni inedite che portano sotto la lente del lettore la complessità umana di ogni tempo. Ben poco è prevedibile dopo il primo omicidio: nemmeno Allegradonna, disperata madre di Leonida e fervente cattolica, porterà luce in una famiglia che appare quasi maledetta, nonostante i favori politici. 

Matteo Strukul ancora una volta ci affascina con la sua ricostruzione storica puntuale, che attinge a fatti realmente accaduti e che dall’omicidio efferato e poco chiaro di Leonida contagiano come una macchia scura l’intera famiglia Della Gondola. 

Il lettore entra in una festa cinquecentesca dove viene sedotto da una predatrice dagli occhi fiordaliso e in breve tempo si trova intrappolato nelle maglie politiche e religiose di un’epoca. Tutto vacilla, al netto dei valori più sacri: le perturbazioni storiche mettono in gioco e a drammatico repentaglio ogni certezza.

A mano a mano che progrediamo nella lettura, siamo calati in tre epoche ‘a orologeria’ nella vita di Andrea Palladio, incontriamo personaggi di grande fascino come il pittore Paolo Veronese e ci ritroviamo abbacinati dagli sfolgorii della creazione artistica palladiana, tra polvere bianca che si sollevava come una nuvola quando l’architetto sbozzava un blocco marmoreo. 

Che cosa rimane, alla fine? Matteo Strukul riesce a suscitare nuovi interrogativi, al netto delle ombre che ammantano ogni vita e la avvolgono di un mistero di cui le sfumature noir evidenziano l’essenza sfuggente, ieri come oggi. 

Monica Sommacampagna

Potrebbero interessarti anche...