Protagonista indiscusso della storia: Ettore Misericordia raffinato ed enciclopedico proprietario di una storica Libreria di Roma, in via di San Giovanni Decollato, nei panni di un capitolino Sherlock Holmes e, coprotagonista e voce narrante, in quelli di un arguto dottor Watson, “Fango”, da dieci anni suo amico, ragazzo di bottega e accanito giallista.
Lui, Misericordia, tombeur de femmes, autodidatta ma coltissimo libraio, conosce a menadito i più remoti segreti della città eterna e nei tanti scaffali della sua bottega si può trovare tutto ciò che è legato a Roma: storia antica e moderna, miti, leggende e curiosità, rioni e quartieri, urbanistica e architettura, arte, fotografia, teatro, cinema, canzoni, ecc. eccetera. E Misericordia, che vanta tra le sue tante doti anche una straordinaria conoscenza della letteratura poliziesca, è un detective dilettante dal formidabile intuito, tanto che il milanese ispettore Ceratti, sessantenne trapiantato a Roma – baffi asburgici e un metro e novanta e passa di autorità e di energia – sollecita spesso il suo aiuto per sbrogliare i casi più spinosi. E anche stavolta, quando nella basilica di Sant’Agostino, a due passi da Piazza Navona, viene scoperto il cadavere di un uomo abbandonato nella panca di fronte a uno dei massimi capolavori del Caravaggio, la Madonna di Loreto detta anche la Madonna dei Pellegrini, Ceratti telefona per convocarlo.
E zac, Misericordia, senza perdere un attimo, tira giù la saracinesca della Libreria e con il suo collaboratore e vice, “Fango”, lo raggiunge sul luogo del crimine.
Il morto è Paolo Moretti, che è stato pugnalato alle spalle con un Dasser, una puntasecca, strumento professionale di precisione usato per le calcografie. Insomma una specie di bulino appuntito. Secondo la precisa testimonianza del sagrestano, da qualche mese Moretti si recava là ogni domenica, sempre alle 16,30 per ammirare il quadro.
Il caso appare subito complicato. Intanto mancano o almeno pare veri moventi. Le punte Dasser erano state acquistate da un certo Scordia abilissimo riproduttore di opere antiche, ma poi erano misteriosamente scomparse dal suo atelier. Moretti, ultracinquantenne, uomo di ridotti mezzi economici, era sposato da tempo con la professoressa Alba de Santis, bella donna di una diecina d’anni più giovane del marito, affascinante e molto ricca, oltre a essere una cultrice del mito del genio di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, sul quale aveva scritto alcune monografie, pubblicate da un amico, piccolo editore in odor di fallimento. Si potrebbe percepire sentore di corna? Chissà? Ma gira e rigira non ci sono abbastanza prove per incastrare e mettere in galera qualcuno. E, con gran scorno dell’ispettore Ceratti, l’assassino resta tranquillamente in circolazione e continuerà a colpire impunemente fino a quando la coppia capitolina Holmes-Watson non scoprirà alcuni inquietanti particolari che si collegano alla vita di Caravaggio. Perché Moretti è stato ucciso davanti alla Madonna dei Pellegrini? Cosa della vita del pittore maledetto potrà mettere i nostri eroi sulla buona pista?
Un divertentissimo e intelligente festival del mistero, ma soprattutto un’eccezionale carrellata nell’Urbe con “i fiocchi e con le frange”. Storia, costume, arte e accurata toponomastica svolazzano tranquillamente tra le pagine, sia nelle descrizioni che nel dialogo, spiattellate così come se nulla fosse, con colta e godibile competenza. Insomma Nero Caravaggio mi ha fatto venir l’uzzolo di una bella rimpatriata.
Roma aspettami, voglio ripercorrere, gustandoli uno per uno, i luoghi, le piazze, le strade e i vicoli, bagnando le mani nelle fontane e alzando gli occhi ad ammirare palazzi e facciate. Poi continuare, soffermandomi davanti agli splendori delle chiese barocche e alla fine, risalire lentamente fino all’Eur, imponente opera dell’architettura metafisica, cara a De Chirico. E forse potrei anche concedermi un passaggio a volo d’uccello per riscoprire meglio e dall’alto ogni particolare del tutto.