Francesco, Camilla, Anna, Barbara, Simone, Massimo e Dario sono sette trentenni come tanti. Vite diverse, tra alti e bassi, successi e fallimenti, gioie e dolori. Ma anche un passato in comune. Li ha uniti l’infanzia passata in un piccolo paese di mare, un’amicizia intensa, i primi amori, momenti che giorni e giorni di routine quotidiana sembrano aver seppellito sotto la polvere del tempo. Eppure, nascosta tra i ricordi di un’infanzia apparentemente felice, ognuno di loro sa di nascondere una tragedia, qualcosa di terribile successo proprio in quegli anni spensierati, qualcosa che ha poi portato le loro vite a dividersi. Una tragedia quasi dimenticata, fino all’apparizione di inquietanti lettere anonime che rimandano proprio a quel passato apparentemente così distante, e che costringono i vecchi amici a ritrovarsi per affrontare ciò che nessuno di loro riesce a ricordare, ma che ognuno di loro nel proprio inconscio sa essere accaduto.
Così, quella che era cominciata come una reunion innescata da lettere prese poco sul serio si trasforma in qualcosa di più: un viaggio nel passato, la riscoperta di sentimenti che si credevano ormai sopiti, un ritorno al paese natale nel quale nulla è più rassicurante e accogliente come nei giorni dell’infanzia.
Ombre dal Passato è sostanzialmente un buon libro. Dosa elementi di generi diversi (romanzo di formazione, noir, giallo, thriller) senza banalità ma anche senza quel “quid” che rende un romanzo assolutamente riuscito. Apprezzabile la costruzione dei personaggi, anche perché non è semplice gestirne così tanti contemporaneamente e con un tale livello di dettaglio, forse il maggior difetto è che la svolta puramente thriller che la storia ad un certo punto prende non è accompagnata da un cambio di ritmo, la cui cosa fa perdere suspence e non riesce a rendere il lettore pienamente partecipe della tensione dei personaggi.
