Come delfini tra i pescecani -François Morlupi



François Morlupi
Come delfini tra i pescecani -François Morlupi
Salani
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Humor romanesco all’ennesima potenza, velocità e un ritmo incalzante fatto di dialoghi che quasi sembrano scritti già per una sceneggiatura, magari di una nuova serie tv in giallo. E poi una potenza narrativa unica e originale che si svolge in 416 pagine su due piani sia temporali, che spaziali. Questo il succo dell’attesissimo e nuovo romanzo giallo di Francois Morlupi, Come delfini tra i pescecani (pgg 416, Salani). Il commissario Ansaldi, figura centrale e alter ego dello scrittore, nei pregi e nei difetti, si circonda della sua squadra di personaggi-investigatori del Commissariato di Monteverde a Roma e tutti insieme con i loro errori macroscopici e la loro unicità di uomini e donne prima, e poi poliziotti, risolvono un rompicapo in cui i pescecani, anche uomini potenti sempre presenti a Roma, fanno da contraltare ai delfini. Ma, probabilmente, i protagonisti non risolvono le loro vite piene di difetti e paure. Ognuno di quei personaggi conserva dentro di sé un elemento del carattere dello scrittore, e su tutte sempre a dare fastidio e nello stesso tempo ad esaltare il personaggio c’è l’ansia, l’ipocondria di cui soffre Ansaldi. La preferita è sicuramente Eugene Loy, fragile e forte come lui e di origine francese come lo scrittore. Roma con le sue bellezze e nello stesso tempo la sua difficile quotidianità è sullo sfondo e in particolare il tranquillo quartiere di Monteverde che lo scrittore sembra conoscere bene. Roma, infatti, dà il là a battute ironiche anche sui suoi stessi abitanti e sulla loro impossibilità di programmare una vita tranquilla. Non vi annoierete, vi ciberete delle parole e delle pagine che scorrono senza soluzione di continuità. Da non perdere insomma, in attesa già del prossimo. 
TRAMA
La storia si svolge nel quartiere Monteverde, a Roma. La tranquillità del Commissariato è turbata da una serie di omicidi, mascherati da suicidi o incidenti casuali. I cinque di Monteverde sono: Biagio Maria Ansaldi, ispettore del Commissariato; il vice-ispettore Eugenie Loy; William Leoncini, un ragazzo di colore con la passione per il nazismo; Roberto Di Chiara, appassionata di film coreani sottotitolati; e, l’ultima arrivata, Eliana Alerami. C’è poi Chagall il cane di Ansaldi sempre presente ad “aiutare” il commissario a pensare. La soluzione è inaspettata anche se nel piano temporale del passato vengono offerti indizi al lettore. Sta a chi legge cercare di capire. In conclusione c’è la descrizione di cosa fanno dopo i protagonisti e anche questo non sempre è un racconto scontato. 

Laura Marinaro

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