I giorni oscuri



manel loureiro
I giorni oscuri
nord
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Comincio a pensare che la professione di avvocato in Spagna porti alla scrittura.

A parte gli scherzi, il mio impatto con il secondo romanzo di Manel Loureiro, che oltre ad esercitare come il suo protagonista chiave la professione forense, è anche scrittore, collaboratore televisivo e giornalista, è stato positivo.

Libro facile, scorrevole, ben condotto, che si legge tutto d’un fiato e fa perdonare qualche sbavatura forse un tantino inverosimile.

Il suo primo romanzo, Apocalisse Z, un thriller apocalittico iberico emerso inizialmente come blog su Internet gli aveva aperto la strada e, pubblicato nel 2007, ha decretato il suo successo. I giorni oscuri, secondo di una trilogia che vedrà, tra un anno probabilmente, l’uscita del volume conclusivo annunciato con il titolo La ira de los Justos, riprende il cammino dal punto finale di Apocalisse Z, dove l’avvocato, che sembra l’alter ego dell’autore, prima voce narrante, e i suoi quattro compagni di avventura ( un pilota di elicotteri ukraino, Viktor, una simpatica adolescente diciassettenne dalle gambe lunghe di nome Lucia, una suor Cecilia straordinaria, quasi da manuale, e infine il gatto Lucullo) stanno fuggendo dalla spaventosa, implacabile epidemia: la TSJ che ha aggredito e falcidia la razza umana trasformandola in mostruosi zombie indistruttibili. L’unica parte del globo rimasta un rifugio sicuro, incontaminato pare sia l’Arcipelago della Canarie…

Ma anche quello che sembrava il paradiso delle Canarie si sta trasformando in un inferno.

L’avvocato e il pilota, volenti o nolenti, saranno costretti ad accettare una missione praticamente suicida con ritorno a Madrid, diventata città fantasma e capitale dei morti viventi, nella disperata caccia a dei medicinali indispensabili alla sopravvivenza umana, mentre Lucia e la suora dovranno affrontare le furia scatenata degli eventi.

La morte e la tragedia incombono. Non c’è più posto per il passato? La civiltà è veramente finita?

patrizia debicke

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