Cento per cento



Sacha Naspini
Cento per cento
Perdisa
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Dino Carrisi è stato il migliore: nel lungo viaggio che l’ha portato dai luridi scantinati dove ci si guadagna da vivere spaccando a nocche nude il grugno di avversari fuori categoria, fino alla conquista di due titoli mondiali, non si è mai dato per vinto, e ha messo il culo a tappeto una volta sola. Questo perché uno come lui, un pugile al “cento per cento”, in un mondo di  pugili al sessanta o settanta per cento non può far altro che spassarsela. E lui quello ha fatto, almeno fino all’inatteso K.O. No, non quello contro Winston Westwood…  un K.O. dovuto a un colpo ben peggiore, più subdolo, meno atteso; un colpo in seguito al quale Carrisi si è ritrovato in carcere, accusato di omicidio, innocente ma deciso a non fare nomi.Ma come mai un pugile come lui, per di più giunto all’apice della carriera, accetta di restarsene in prigione, mandando tutto all’aria? Per coprire chi, e perché?

Ricorrendo alla forma-intervista (nel mondo intra-diegetico, il pretesto per questa breve auto-narrazione è fornito dall’incontro dello squattrinato Carrisi con il giornalista televisivo Dean La Palma de “Gli occhi dell’anima”) e conciliando una serie di cliché tipici del racconto pugilistico all’americana (di ascendenza cinematografica: tra forma e tono il lettore è indotto a pensare al romanzo come a un lungo flashback fatto di immagini accompagnate dalla “voce off” del protagonista) con escamotages degni del talvolta indegno Palahniuk (il colpo di scena finale ricorda l’insopportabile Gang Bang uscito nel 2008 per Mondadori, ma inserito nel nuovo contesto risulta decisamente più gradevole), Sacha Naspini, abilissimo nel creare una voce -la voce chiara e sopra le righe, sboccata e traboccante testosterone dello scorbutico Carrisi-, confeziona un oggetto letterario veloce ed efficace come un diretto corto al mento, ma molto più piacevole…

Fabrizio Fulio - Bragoni

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