Il cartello



Don Winslow
Il cartello

Compralo su Compralo su Amazon

Il Cartello (Einaudi Stile Libero), nuovo romanzo di Don Winslow,(come sempre tradotto dal grande Alfredo Colitto) è come un brano dei Royksopp mixato con Seek&Destroy dei Metallica: esperienza fuori dagli schemi, con finale di sangue. Lo scrittore americano, oggi tra i 10 migliori nel mondo, ti fa compiere il giro del Messico in 900 pagine, dove narcotrafficanti e poliziotti corrotti si spartiscono il potere, seminando morte tra contadini e classi più povere. Art Keller, agente della Dea, combatte la sua guerra privata contro il boss Adàn Barrera, ma in secondo piano, e nemmeno troppo, si muove una serie di personaggi – su tutti la pasionaria Marisol e il giornalista Pablo – che difficilmente dimenticherete. Il Cartello, lancio questa modesta proposta agli insegnanti delle superiori, dovrebbe essere consigliato agli studenti, e non soltanto perché Don Winslow è uno dei più affermati scrittori contemporanei, ma anche e soprattutto perché la sua lettura permetterebbe di conoscere 40 anni di narcotraffico e compra vendita di armi. Mica poco, valutato, per esempio, che scopriamo – ed è tutto assai ben documentato – che molta parte degli stupefacenti destinati ai mercati europei e no, transita obbligatoriamente dal porto di Gioia Tauro. In un modo o nell’altro, insomma, il nostro (ex) Bel Paese c’entra sempre. Scopriamo così, per dirla con Roberto Saviano, che la politica (e non soltanto quella statunitense) non può fare a meno di legarsi con l’economia che gravita attorno alla cocaina e affini. Nella scrittura di DW non c’è indulgenza: laddove descrive l’amore tra Keller e Marisol parla al cuore, se descrive, invece, le violenze tra narco trafficanti mira allo stomaco, mentre per evidenziare i legami tra politica e corruzione spara dritto al tuo cervello. E alla fine il lettore è nudo.
Mentre scrivo questa recensione apprendo che proprio in Messico, poche ore dopo il suo insediamento, quattro uomini armati facenti parte di uno dei cartelli della droga, hanno freddato Gisela Mota, 33 anni, sindaco che aveva giurato guerra ai narcotrafficanti. Mai romanzo fu drammaticamente più attuale.

Alessandro Garavaldi

Potrebbero interessarti anche...