Il filo rosso – Paola Barbato



Paola Barbato
Il filo rosso
Piemme
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Da poco nelle librerie con il nuovo romanzo Zoo, , Paola Barbato vede anche  una nuova vita per “Il filo rosso” romanzo del 2010 ,ripubblicato nella collana Pickwick della Piemme
Antonio Lavezzi conduce una vita monotona, scandita sia negli orari che negli impegni quotidiani per non lasciare nulla al caso, pianificare ogni minuto della giornata, week end compreso è fondamentale per lui, per non permettere alla mente di pensare e soprattutto di ricordare. Per non vivere la tragedia che ha distrutto la sua famiglia: la figlia brutalmente assassinata e la moglie che non lo ha più voluto vedere. Tragedia che lui non ha vissuto in prima persona perché l’assassino di sua figlia lo ha ferito gravemente alla testa e Antonio rimane in coma. Sarà la ex-moglie Lara a trovare il cadavere della figlia, a fronteggiare da sola il funerale e le indagini della polizia a caccia di un colpevole che non si troverà mai. Antonio, al risveglio dal coma decide di non pensare alla tragedia, si trasforma in un automa privo di pulsioni umane.
Ma la vita monotona di Antonio va in frantumi quando comincia a ricevere strani messaggi. Qualcuno si mette in contatto con lui.
Siamo abituati a pensare ai delitti, ai crimini come ad un binomio vittima-carnefice, in realtà è un triangolo vittima-carnefice-sopravvissuto. Ed è su questo vertice del triangolo che la figura anonima che si mette in contatto con Antonio fa leva, sul bisogno di giustizia e di vendetta che il sopravvissuto si ritrova a vivere quotidianamente. Antonio entra in una spirale di manipolazione, la figura nascosta gli impone di fare cose per poter vendicare altri sopravvissuti come lui, in attesa di veder vendicato, giustiziato l’assassino di sua figlia.
Paola Barbato usa una scrittura schietta, diretta e con un intermezzo che è doloroso da leggere, ma necessario, svela i meccanismi di una mente umana malata, perversa, che trova nella vendetta lo scopo per riuscire a sopravvivere. Il filo rosso è il dolore che stringe il sopravvissuto, che lo lega ad altri come lui. Ma è un filo anche quello che stende l’autrice, come il filo di Arianna, per accompagnare il lettore nel labirinto della psiche umana, con il fiato sospeso, fino all’ultima pagina.

 

Lucia Cristiano

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