Era stata colpa sua, lo sapeva. Doveva dire di ammanettarlo dietro la schiena, ma era troppo contenta di vederlo tremare lì in quell’angolo come un animale braccato.
Quante donne nel mondo sono nel mirino di pazzi spietati senza saperlo? Quante donne sono prese di mira a loro insaputa, e quante di loro, poi, diventano vittime a tutti gli effetti. C’è un uomo, abbastanza potente e abbastanza danaroso da potersi permette un’ottima difesa e uscire indenne da un processo. Lo stesso uomo, qualche tempo prima, in un blitz della polizia era stato trovato in possesso di un centinaio di foto tutte ritraenti giovani e belle donne.
Imbastire una accusa solo su questo è difficile, anche se lo stesso uomo è accusato anche di presunto stupro da una donna che lo ha denunciato mettendo gli investigatori sulle sue tracce.
Ciò che ha colpito, però, più di tutto gli inquirenti in quelle foto è l’assoluta inconsapevolezza dei soggetti ritratti. Tutte le giovani donne apparivano serene e rilassate, impegnate nelle loro azioni quotidiane e assolutamente ignare di finire a far parte di una collezione tanto personale quanto inquietante e potenzialmente pericolosa.
Ma l’uomo nonostante le accuse e le prove viene assolto e rilasciato.
L’ispettrice Rachel Narey, però, non ci sta. Lei quelle foto le ha viste perché è stata la sua squadra a ritrovarle e certo non può dimenticare né l’inquietudine che ha provato quando le ha guardate, né il fatto che l’uomo, comunque, è stato accusato di stupro da una donna.
Ma come fare a dimostrare la sua colpevolezza? Come trovare e avvertire le donne ritratte in quelle fotografie?
Il fotografo, thriller nuovissimo di Craig Robertson che esce per Sem Editore il 20 agosto, è un romanzo che unisce più piani di narrazione e che racconta della vulnerabilità delle donne, ma anche della loro caparbietà, delle inclinazioni malate di un individuo potente e insieme della complicità e dell’unione che può esserci in una coppia. In questo romanzo c’è tutta la tensione espressa dalla ricerca delle possibili vittime, ma ogni azione è sempre affiancata dall’emotività e dal gioco di squadra della protagonista Rachel che nella sua personalissima indagine si fa affiancare da suo marito giornalista. L’intesa tra i due ricalca un vecchio schema da giallo classico e insieme dà al lettore i due punti di vista differenti tra uomo e donna. Il risultato è un libro coinvolgente senza essere stancante o impegnativo, con una prosa scorrevole e fortunatamente un linguaggio quasi privo di termini polizieschi o troppo tecnici. E se volete conoscere più a fondo l’autore, che in Scozia è tra i giallisti più apprezzati, vi consiglio uno dei suoi primi romanzi, Sangue bianco, sempre edito da Sem.
Il fotografo – Craig Robertson
Antonia del Sambro
