L’ultimo inganno di Hitler – Matteo Rampin



Matteo Rampin
L’ultimo inganno di Hitler
HarperCollins Italia
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Berlino 30 aprile 1945, il soldato scelto Ivan Curakow entra per primo nella città insieme al suo reparto di soli otto uomini. La radio rotta non permette di comunicare al comando la loro posizione. Incuranti delle bombe che ancora l’aviazione russa sta sganciando sulle ultime postazioni presidiate dalla Wehrmacht, sfidano la sorte e restando al coperto dal tiro dei cecchini arrivano al bunker dove Hitler ha installato il comando centrale. All’interno gli alti ufficiali, consapevoli dell’imminente disfatta, consumano gli ultimi istanti tra champagne e orgie. I sovietici sgomberano facilmente una resistenza appena accennata. Hitler ha raccolto l’ultimo respiro della sua amata Eva e ha ordinato ad uno dei suoi ufficiali di sparargli in testa per una morte dignitosa. L’irruzione di Ivan impedisce quell’esecuzione e cattura il  führer vivo. Il dittatore rappresenta per gli alleati una minaccia ancor più grande di quando era a capo della Germania per quello che potrebbe rivelare. Accordi, taciti assensi e scenari imbarazzanti che coinvolgono anche il Vaticano. Incaricato di scoprire dove il führer ha nascosto i documenti compromettenti è lo psicologo Douglas Kelley che attraverso incontri ed interviste deve conquistarne la fiducia. Sotto gli occhi attenti dei servizi segreti russi, americani e inglesi il dottor Kelley sempre più soggiogato dal fascino diabolico di Hitler, rischia grosso.
Matteo Rampin in quasi cinquecento pagine di libro apre una indagine psicologica, dando voce al dittatore più feroce della storia e la possibilità di argomentare il suo punto di vista e la sua visione politica. Ci porta con questo libro a dubitare di retroscena talmente plausibili da farci augurare siano soltanto il frutto di pura fantasia.
L’ultimo inganno di Hitler  è una lettura tutt’altro che leggera, piena di meticolosi inserti che cala il lettore nel vischiume dei giochi sporchi dei grandi burattinai che antepongono propri interessi al bene comune. Un libro dove non esistono i buoni ma scritto davvero molto bene.

Walter Colangelo

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