Il fuoco



katherine neville
Il fuoco

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Un avvertimento. Per leggere questo libro occorre avere una mente sgombra, libera da qualsiasi pensiero che la possa rendere meno efficace nella comprensione del testo. Che si presenta complesso (ma parecchio parecchio) e affascinante allo stesso tempo.
Per togliermi in parte dagli impicci “A dodici anni, Alexandra Solarin era già una grande promessa degli scacchi, conosciuta a livello internazionale. Ma è stata costretta a rinunciare alla sua grande passione dopo aver assistito alla morte del padre, ucciso da un cecchino sulla gradinata di un monastero presso Mosca dove lui l’aveva accompagnata a un torneo nell’autunno del 1993.
Poco prima una misteriosa donna aveva consegnato alla ragazzina uno strano biglietto che le raccomandava “attenzione al fuoco”, strumento principale della scienza alchemica”.
Fin qui niente di male se non ci fosse di mezzo un’antichissima scacchiera che da sempre si ritiene racchiuda un grande potere. Sepolta per mille anni viene riportata alla luce ed i pezzi sparpagliati per il mondo per non farli cadere nelle mani sbagliate (di chi?). E allora fioccano mille domande.
Qualcuno è riuscito a ritrovare tutti i pezzi? È ricominciata la Grande Partita? Chi è la Regina Bianca e la Regina Nera? Che cosa c’entrano Lord Byron e Percy Shelley? E Letizia Bonaparte? E se la Regina bianca fosse proprio Alexandra? E che cosa ci stanno a fare Thomas Jefferson e Benjamin Franklin in questa storia? E Alexandre Dumas e lo scienziato Fourier e addirittura Vitruvio e Palladio? Perché la madre di Alexandra l’ha invitata in un posto e non si fa trovare? E suo padre è morto davvero?
E via ancora di questo passo con il cervello che incomincia a bollire.
Se a tutto ciò (e tralascio volutamente il resto) si aggiungono continui sbalzi temporali e geografici, storie su storie intrecciate fra di loro, racconti dentro i racconti come le scatole cinesi, movimenti di qua e di là, decifrazioni di codici misteriosi ecc…eccc… immaginatevi lo sforzo di comprensione. Quando la mogliera è passata dallo studiolo dove stavo leggendo il libro ha scosso ripetutamente la testa.
Alla fine della lettura occhi a panda gigante. Non chiedetemi altro e…in bocca al lupo!

fabio lotti

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