Il maiale sbagliato – Marco Zanoni



Marco Zanoni
Il maiale sbagliato
Watson Edizioni
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Approcciarsi ad un Autore non conosciuto è sempre motivo di inusitata curiosità.

La penna di Marco Zanoni, poi, si rivela interessante e gradevole perché capace di suscitare quel mood adolescenziale tanto caro a noi avari lettori Kinghiani.

Perché l’estate assolata, i protagonisti sedicenni, l’amichetto diverso (dopotutto essere un ragazzo di colore durante la Grande Depressione è un indelebile stigma) sono tutti ingredienti che da subito richiamano l’Autore di Derry.

Ma di questo plot riarso dal sole, imbevuto di amore adolescenziale e di prostituzione, di fango e di merda, le origini devono essere ricercate prima ancora di King, nelle Crime SuspenStories dei fumetti EC Comics, che alla fine degli Anni Quaranta hanno segnato una generazione di scrittori e di registi.

Sembra che Zanoni voglia prendere il lettore per la giacchetta ed immergerlo in un periodo storico buio e complesso, regalando avaramente qualche raggio di luce, immediatamente sopraffatto dal buio di nuvole narrative la cui cupezza fa da subito dimenticare la giovane età dei protagonisti, costretti a crescere troppo in fretta, invischiati in situazioni più grandi di loro, dalle quali divincolarsi con vigile attenzione.

L’utilizzo della prima persona, poi, rende lo sviluppo lessicale decisamente coinvolgente, trasfigurando la narrazione in un personale viaggio di chi prende per mano il lettore e lo conduce assieme a sé attraverso claustrofobici e repentini cambi di scena, soffocanti some spire di quei rettili che abbondano nel Texas orientale.

Dalla sua pancia uscivano sangue e budella.

Dal nostro hi-fi, invece, escono gli Aerosmith con la loro Rag Doll, fatta di corde di metallo, polvere e sabbia.

Giuseppe Calogiuri

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