Il menestrello di Notre Dame – Patrizia Debicke, Alessandra Ruspoli



Patrizia Debicke, Alessandra Ruspoli
Il menestrello di Notre Dame
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Siamo in pieno Ancien Regime, nella Francia del Reggente, Monseigneur Philippe duca d’Orléans, tutore di Luigi XV, nel cuore delle vicende, diplomatiche e belliche, che travagliano la corona francese e quella inglese. Durante una cena privata organizzata proprio dal Reggente, con i più bei nomi dell’aristocrazia francese, viene trovato il cadavere del visconte Pascal Felix de Jouet, vittima di un misterioso e spietato omicida, che si fa chiamare Menestrello di Notre Dame e lascia in giro messaggi contenenti strane filastrocche che annunciano futuri omicidi. Prima di Jouet, altri due nobili sono stati uccisi dal Menestrello: tutte le vittime hanno in comune il loro legame con il Reggente. Dunque il Menestrello, o coloro che si nascondono dietro questo nome, oltre che ostile all’Orléans, è forse filo papale? O è un’ennesima diversione di questo diabolico assassino? Ad aiutare il Reggente, oltre al fido duca di Villars, interviene François Jules de Beauvilliers, giovane coraggioso e intrepido, metà francese e metà inglese, grazie al padre che, dopo la sua morte, lo ha reso Marchese di Spau. Accompagnato dal fedele (e imprevedibile) cugino Cedric Grandville, François affronterà avventure di ogni genere per tutelare la vita del Reggente e il futuro della Francia.
Patrizia Debicke è famosa per i suoi gialli storici – ricordiamo fra i tanti La sentinella del Papa– infatti, oltre che valente scrittrice, è una storica assai competente e in questo romanzo, scritto a quattro mani con Alessandra Ruspoli, non smentisce la sua fama. Intrigo e avventura si sviluppano su un palcoscenico ricco di personaggi storici, il Reggente Philippe II di Borbone-Orléans, l’intrigante principe di Cellamare, l’aspirante al trono inglese Giacomo Stuart, il duca e la duchessa del Maine e molti altri. 
Con grande perizia e competenza le autrici immergono il lettore in un mondo dal fascino straordinario e pericoloso, ricco di colpi di scena: travestimenti, capovolgimenti di fronte, alleanze imprevedibili, spionaggio e libertinaggio. 
La ricostruzione storica è perfetta, perfino i dettagli sono curatissimi, grazie anche all’uso del lessico settecentesco (il doppiere per indicare la torcia, ad esempio. Ma il fascino maggiore di questo avvincentissimo romanzo sta nel carosello di avventure e intrighi in cui il lettore è trasportato: come in un libro di Dumas attraverso queste pagine chi legge dimentica il quotidiano, partecipando affascinato ai sontuosi banchetti del Reggente e assistendo col cuore in gola ai trabocchetti in cui il malvagio Menestrello cerca di intrappolare i nostri eroi. Un romanzo che nobilita la letteratura d’intrattenimento e soddisfa le aspettative anche del lettore più smaliziato. 

Donatella Brusati

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