Il pozzo della discordia – Cristina Rava



Cristina Rava
Il pozzo della discordia
Rizzoli
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Nel 1987 Sandra ed Enrico, una coppia clandestina, si apparta in auto in mezzo alla campagna. Dopo un litigio Enrico abbandona lì Sandra e se ne va con la macchina, furioso perché la ragazza aveva minacciato di rivelare la relazione alla moglie. Assiste alla scena un ragazzo che vive in collegio poco distante, sarà l’ultimo a vedere Sandra viva. Il corpo della ragazza verrà ritrovato dopo due giorni e dell’omicidio verrà incolpato un balordo della zona. A distanza di molti anni il passato si riaffaccia in modo inaspettato. Il profiler Bartolomeo Rebaudengo inizia a indagare sulla morte di una donna. In apparenza si tratta di un infarto però le ferite sul capo non corrispondono a quelle di una semplice caduta. La vittima è la moglie di Enrico che era morto suicida poco dopo l’omicidio di Sandra. La figlia Costanza, noto chirurgo plastico, non è convinta della morte naturale della madre e sentendosi spiata teme per la propria vita. Rebaudengo e la sua amica Ardelia Spinola, medico legale, dovranno scavare dentro al passato della famiglia di Costanza per scoprire la trama intricata della vicenda e far luce sul delitto di allora e sulla strana morte di oggi. E intanto il passato ritorna anche per Ardelia, con la scarcerazione di una sua vecchia conoscenza, la pianista Norma Picolit.
Ci troviamo nelle Langhe, al confine tra Piemonte e Liguria. I due protagonisti, Bartolomeo e Ardelia, sono una coppia di amici affiatata. Entrambi acuti conoscitori dell’animo umano e capaci di intuizioni rapide e precise. Il terzo protagonista è il paesaggio, ora piano ora collinare o montuoso, con macchie di colore che mutano al variare delle stagioni. Una terra fertile, con cibi genuini e dalle antiche tradizioni, tra vini, zuppe, carni brasate e dolci profumati. Le atmosfere altalenanti si adattano ai cambiamenti di umore e alle svolte delle indagini offrendo un nuovo punto di vista che fa uscire tanto dalle nebbie delle valli quanto dall’arenarsi delle indagini. I tratti psicologici dei personaggi sono tratteggiati con pazienza e minuziosità. E questo non solo per i protagonisti. Norma, Costanza, Gabriele, Camilla hanno caratteristiche, abitudini e pensieri che li contraddistinguono e che danno loro spessore. Il romanzo procede coralmente, con più voci che sono in armonia tra loro.
La trama si presenta complessa e articolata e sorprende di continuo il lettore con una ininterrotta sequenza di colpi di scena. Le storie dei vari personaggi si intersecano tra loro rivelando a poco a poco tutto il disegno narrativo e svelando solo all’ultimo minuto i nomi dei colpevoli dei diversi reati, non senza però aver disseminato indizi lungo tutto il percorso. Vecchi e nuovi omicidi e casi di persecuzione si annodano tra loro in un inviluppo che coinvolge il lettore che solo alla fine avrà chiari i percorsi che uniscono passato e presente. 

Cristina Bruno

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