Il pranzo della domenica



Paolo Panzacchi
Il pranzo della domenica
Laurana Editore
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Cosa c’è di più rassicurante di un pranzo della domenica? Eppure per gli Arienti, agiata famiglia bolognese, quel momento è destinato a trasformarsi in un incubo.  Il cavalier Giovanni è in procinto di cedere la propria azienda in crisi a un grosso gruppo industriale cinese. Per questo ha inviato in Asia i suoi due figli, Roberto e Anita: entrambi hanno un passato turbolento ma, così come il padre, non sanno che il peggio deve ancora arrivare. In varie città europee, intanto, un gruppo di spietati mercenari compie una serie di sanguinosi attentati. Qual è il loro scopo finale? E che legame hanno con la crisi degli Arienti?
Con Il pranzo della domenica Paolo Panzacchi, al suo terzo romanzo, vira decisamente verso il noir. Agli elementi caratteristici del genere l’autore aggiunge un bel po’ di azione, che contribuisce a tenere alto il ritmo narrativo. Il nucleo attorno a cui ruota la vicenda è costituito dalla famiglia Arienti, con i segreti che ognuno dei componenti si porta dietro. Uno di tali segreti, in particolare, affonda le radici in un tempo lontano (ben 45 anni) e sta tornando prepotentemente a galla. Così il pranzo della domenica diventa il momento della resa dei conti, di una vendetta a lungo attesa e programmata. Il motore di tutto è l’odio, alimentato da un senso d’ingiustizia pronto a esplodere e a portare con sé effetti devastanti.  Fra i vari personaggi del romanzo uno mi ha colpito in modo particolare: Paolo Speranza, ex capitano dei Carabinieri e ora titolare di un’agenzia d’investigazioni private. Una figura per certi versi “minore” che si trova coinvolta, suo malgrado, in qualcosa di molto più grande di lei. Nonostante ciò, l’investigatore cercherà di portare a termine il compito affidatogli, anche per rimediare agli errori del passato che hanno irrimediabilmente segnato la sua esistenza. Caratteristica che lo accomuna agli altri protagonisti, costituendo uno dei temi principali del romanzo.

Massimo Ricciuti

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