I giusti e i peccatori – Luigi Galluzzo



Luigi Galluzzo
I giusti e i peccatori
‎ Augh Edizioni
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Sicari è un’anonima città di provincia di un centro sud immaginario e Friddi Marina è il suo mare; qui si svolgono le indagini della commissaria di polizia Elena Martire.
La donna commissario è spudoratamente lesbica, ama bere la coca cola e non fuma ma soffre però di una sorta d’ansia perenne, è continuamente alla ricerca di un qualcosa che nemmeno lei sa.
All’interno di Sicari regnano personaggi che chiamare sciatti è poco, esseri umani che vivono con poco o niente, altri che sonnecchiano ai margini della società, e sopra la testa di molti cittadini pare esista una sorta di bilancia divina che fa pendere verso il giusto o lo sbagliato.
La trama del libro procede elegante e spedita, il libro si legge in poco tempo, oltre che non molto lungo è scritto con molti dialoghi diretti ed è facile proseguire.
All’inizio della storia ci troveremo invischiati all’interno di una serie di segnalazioni di bombe all’interno di istituti scolastici cittadini, la commissaria Elena Martire ed il suo entourage dovranno far luce su questi fatti; poco dopo però sarà rinvenuto il primo cadavere frutto di un assassinio e la piega della storia entrerà nel vivo.
Inizieranno le indagini e gli interrogatori, verranno analizzati con cura i personaggi ed ogni dettaglio ma un  nuovo omicidio sarà in agguato, poi un terzo ed infine un quarto.
Tutti e quattro le esecuzioni saranno effettuate con la stessa arma da fuoco e su Sicari aleggerà lo spettro del serial killer.
La polizia sarà messa alle strette dai mass media per la mancanza di svolte nelle indagini, l’aria all’interno degli organi investigativi si farà pesante.
Mentre Elena Martire e la sua squadra brancolano nel buio.
Ad accendere la luce sui fatti ed a salvare il commissariato sarà la quinta vittima, anzi la possibile quinta vittima, l’uomo infatti in preda al panico ed alla paura si recherà dal commissario per esternare tutto quello che sa.
Da qui in poi si arriverà all’epilogo.
Giallo ambiguo questo del siciliano Luigi Galluzzo, per certi versi ricorda il Montalbano di Andrea Camilleri, per altri no, primo fra tutti la commissaria Elena Martire, attratta dalle donne ed in procinto di dimettersi.

Gianmarco Andreuccetti

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