Il tempo della clemenza – John Grisham,



John Grisham
Il tempo della clemenza
Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Il tempo della clemenza è uno tra i più emozionanti legal thriller scritti da John Grisham, un romanzo profondo, drammatico e pieno di umanità che segna il ritorno dell’avvocato Jake Brigance, già amatissimo protagonista de Il momento di uccidere e L’ombra del sicomoro.
Ambientato nel 1990, siamo appena cinque anni dopo il processo e i difficili eventi di Il tempo di uccidere, con Jake Brigance ancora di stanza a Clanton. Lavorando in  equipe con un collega, ritiene di essere a un passo dal successo in una causa penale potenzialmente molto redditizia, legata a uno scontro mortale tra un’auto e un treno, che ha provocato la morte di quattro persone di una stessa famiglia, gli Smallwood. Jake rappresenta una bambina, la figlia più piccola, che non era con loro in macchina quella notte. I suoi testimoni sostengono che i segnali luminosi del passaggio carrabile non funzionavano… Ma  il suo vecchio amico e protettore giudice Omar Noose (un nome così Dickensiano) lo costringe ad accettare un caso impossibile. Insomma, suo malgrado, lo nomina avvocato d’ufficio di Drew Gamble, un ragazzino di sedici anni accusato di aver ucciso il compagno di sua madre Stuart Kofer, vicesceriffo della Ford County. E ben presto Brigance si renderà conto di trovarsi di fronte al caso più difficile di tutta la sua carriera.  Intanto molti a Clanton, a partire dai parenti dell’ucciso, pretenderebbero un processo veloce coronato dalla pena di morte. Non solo, la famiglia di Kofer è così furiosa per quell’omicidio che, dopo aver cambiato le serrature, hanno bruciato tutti gli oggetti, abiti, libri e  ogni altra cosa che apparteneva  ai Gamble.
Ma torniamo a noi. 
Ghrisham fa partire in suo romanzo in modo forte e scioccante, senza lasciare niente alla fantasia. Seguiamo, praticamente in diretta, il feroce e sanguinoso  pestaggio di Josie da parte di Stuart Kofer, suo compagno e convivente, che il figlio maggiore di Josie e la sorella più piccola, Keira, hanno potuto ascoltare da dietro una porta sbarrata, corredato dalle urla e dal caos, a cui poi ha fatto seguito sia l’agghiacciante nulla della madre, che il tentativo di buttare giù la porta di camera loro da parte del suo carnefice. Quando il successivo prolungato silenzio, convincerà i due ragazzi a uscire e troveranno in cucina la donna rannicchiata a terra, coperta di sangue e non riescono a rianimarla . Drew, dopo aver telefonato al 911, ucciderà Kofer disteso ubriaco sul letto, servendosi della sua pistola.
Non ci sono dubbi. E il ragazzo ammetterà  di avergli sparato, prima con sua sorella di 14 anni, Kiera, rimasta da sola con la madre, poi con la polizia. Perché l’ha fatto? Drew e Kiera pensavano che la madre, fosse morta. Invece  è ancora viva, anche se gravemente ferita. E tuttavia sia Josie che la sorella di Drew, sanno bene cosa può averlo spinto a sparare… 
La polizia di Clanton si aspetta che chi ha ucciso, un poliziotto, uno di loro, sia condannato a morte. Questo anche se molti dei colleghi  di Stuart Kofer sapevano che il vice sceriffo  fuori servizio beveva smodatamente  e da ubriaco perdeva la testa e  usava la violenza sia fuori casa, sia in casa con la donna e i suoi figli. Alcuni ricordano chiamate fatte da Josie, denunce di violenza domestica, poi rientrate…  Ma ohimè ogni traccia  di quelle chiamate è scomparsa. Lo sceriffo, Ozzie Wall, è furioso con i suoi aiutanti per non essere stato informato della pessima  condotta di Kofer ma. come primo sceriffo nero della contea, deve barcamenarsi, camminando sul filo del rasoio ogni giorno. E tuttavia si sforza di essere imparziale. 
Jake Brigance non chiederebbe che  rinunciare alla difesa. Sa molto bene che il caso gli scatenerà tanta gente contro. Sa anche  che la sua vita,  la felicità di sua moglie, Carla, quella della figlia loro di otto anni, Hanna, e il suo lavoro e successo come avvocato, sono  legati a un rapporto di stima con la comunità, ma Omar Noose non gli lascia scampo. Nessun altro avvocato locale ha mai sostenuto una causa capitale; ragion per cui Jake, che gli piaccia o no, non potrà esimersi. Il ragazzino ha poche chance di sfuggire alla camera a gas e lui potrebbe essere forse  l’unico in grado di salvarlo. Ma comunque la si guardi  la faccenda scotta parecchio.
Come sempre nei romanzi di Grisham, le complessità della strategia legale sono sottili e ben delineate. Sul lavoro, così come nella sua vita personale, Jake descritto con i suoi pregi e difetti è un protagonista molto convincente. Fa errori, a volte onerosi,  ma sa conservare i segreti, conosce tutte le scappatoie che gli concede la legge e riesce a mantenersi nel giusto equilibrio ai limiti dell’etica.
I temi trattati nel romanzo vanno ben al di là  del legal thriller. Si parla di violenza sulle donne, di pena di morte, di ragazzini che ohimè  vengono giudicati e possono essere condannati alla pena capitale come fossero adulti, perché nel Mississippi nel 1990 l’età limite per essere giudicati da un tribunale minorile era di 13 anni. Si parla anche di razzismo, di droga, di sesso, di violenza e molto  di alcolismo. Tanta roba, tanta carne al fuoco, ma ci sta.  
Questo ultimo libro di Grisham (il suo 42 ° romanzo), Il tempo della clemenza, è anche la terza storia che vede come protagonista Jake Brigance, avvocato di Clanton,  piccola città del Mississippi. Ma curiosamente Il momento di uccidere, di Grisham con Jake Brigance,  strettamente legato alla sua personale pratica legale proprio in una piccola città di quello stato, fu anche il suo primo romanzo in assoluto a essere pubblicato. In libreria nel 1988 fu poi trasformato in un film di successo nel 1996. Il suo eroe, l’avvocato, Jake Brigance vi affrontava  un caso praticamente impossibile da vincere denso di problemi razziali che divideva l’immaginaria cittadina di Clanton. Un caso che gli era quasi costato la vita. Sempre con Jake Brigance come protagonista Grisham pubblicò nel 2013 L’ombra del sicomoro che risentiva come il precedente di pericolosi contrasti razziali.  Stavolta invece in  Il tempo della clemenza,  terzo atto della vita professionale di Jake Brigance  rinuncia al tema razziale. Sia la vittima che il suo assassino, un ragazzino di sedici anni ma che dimostra molto meno della sua età, sono rigorosamente bianchi.
Il tempo della clemenza infatti è un dramma legale, dal ritmo vivace, con la giusta quantità di suspense, conflitti (fisici e non), colpi di scena, teatralità in tribunale e riflessioni sulla moralità e la strategia legale americana, ottimo esempio della sua bravura nel riuscire  ai coinvolgere i lettori in una storia, bravura che ha fatto di lui uno scrittore che ha  venduto nel mondo più di 300 milioni di copie.

J

Patrizia Debicke

Potrebbero interessarti anche...