Tre romanzi (“Una dinastia al potere”, “Un uomo al potere” e “Una regina al potere”) in pubblicazione tra ottobre 2016 e gennaio 2017 per raccontare l’ascesa di uno dei clan più ricchi del continente, di quella dinastia politica che nel XV Secolo, diede il via al fenomeno di uno straordinario periodo artistico e culturale che esplose a Firenze, sulle rive dell’Arno.
Una saga fiction della grande famiglia fiorentina che ha saputo primeggiare nel Rinascimento, un trittico che, tra intrighi e colpi di scena, interpreta con una plausibile e minuziosa ricostruzione storica e ambientale l’ascesa al potere dei Medici, la casata più potente del Rinascimento. Protagonista della storia italiana dal XV al XVIII secolo, la dinastia dei Medici, composta da ricchi banchieri, mercanti e generosi committenti delle arti e che, tra l’altro, ha annoverato tra i suoi componenti anche tre papi e due regine di Francia, gode ancor oggi di fascino e memoria immortali. Signori di Firenze, la litigiosa città che maggiormente ha conosciuto per secoli lotte intestine, condite da congiure e cospirazioni che ogni volta miravano a rovesciare e far fuori chi stava al potere.
Qualche cenno sulla trama del primo dei tre romanzi appena arrivato in libreria e già in alto nelle classifiche.
Firenze, 1429. Alla morte di Giovanni de’ Medici, fondatore della dinastia, che si è assicurato il favore del popolo fiorentino e ha saputo giocare bene le sue carte con il pontefice, i figli Cosimo e Lorenzo dispongono di un immenso impero finanziario con basi ovunque.
Ma, pur influenzando il sistema, non governano la città e devono vedersela con nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle potenti famiglie fiorentine. Con intelligenza e fine mente politica, i due fratelli conquistano la supremazia, bilanciando uno spregiudicato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura. Ma, mentre i lavori per la cupola di Santa Maria del Fiore avanzano miracolosamente sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, i loro avversari complottano e tessono le loro trame, controllando le mosse di una bellissima donna, capace di manipolare i veleni e i cuori degli uomini e di un pericoloso e sanguinario mercenario svizzero. E purtroppo dopo quattro anni, pur scampato a intrighi, a colpi di scena, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo de’ Medici verrà accusato di usura e finirà sotto la Torre di Arnolfo di Palazzo Vecchio, rischiando la condanna a morte.
Liberato e condannato all’esilio a Padova, un anno dopo riuscirà finalmente a tornare da trionfatore nella sua Firenze, ma da allora la strada sarà lunga e solo dopo la battaglia di Anghiari, famosa soprattutto per il celebre e incompiuto affresco di Leonardo, battaglia che Strukul descrive come molto sanguinosa (forse? Machiavelli ne dice infatti ironicamente così : Ed in tanta rotta e in sì lunga zuffa che durò dalle venti alle ventiquattro ore, non vi morì che un uomo, il quale non di ferite ne d’altro virtuoso colpo, ma caduto da cavallo e calpesto spirò, mentre lo storico britannico Mallett su basi plausibili calcola circa 900 morti) la supremazia medicea sulla città sarà definitivamente consolidata.
Eventi reali, abilmente mischiati ad avventura e suspense per un emozionante feuilleton alla Dumas, pieno di azione, con evidenti richiami alla tradizione popolare, ma anche un’oculata scelta e ricostruzione e interpretazione dei fatti tramandati dagli storici. Un affresco in grado di restituirci la grandezza del genio di Brunelleschi e gli opulenti fasti che emergevano nelle corti italiane del Quattrocento. Già in questo primo libro della sua saga, Matteo Strukul spiega anche efficacemente che i Medici, oltre ad aver finanziato per generazioni, la vita artistica e culturale di Firenze, dimostrarono con atti e calibrate scelte di governo che potere economico e potere politico devono essere collegati tra loro per potersi imporre e consolidare. Presentandosi come amici e benefattori del popolo, associarono la loro famiglia alla città trasformando i loro oppositori in antipatrioti. Sfruttando con intelligenza il culto dell’immagine, riuscirono in breve tempo a tessere una campagna del consenso, che ci richiama alcuni fenomeni politici dei nostri tempi. Insomma un fenomeno tuttora di grande attualità (la storia non insegna e non ha mai insegnato): la scontata propensione dell’oligarchia economica a impadronirsi del potere e l’importanza, in questo mondo sempre più mediatizzato, della politica legata all’immagine.
Nel secondo romanzo Medici di Matteo Strukul: L’uomo al potere, annunciato in arrivo a fine novembre, il protagonista sarà invece il nipote di Cosimo, Lorenzo il Magnifico, abile politico, grande mecenate delle arti e poeta egli stesso. Leggeremo del suo amore contrastato con Lucrezia Donati, delle cospirazioni dei grandi contro di lui, sfociate nel bagno di sangue della Congiura de’ Pazzi. Mentre, nell’ultimo capitolo della trilogia, Una regina al potere , il principale protagonista sarà Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II re di Francia dopo Francesco 1. Nella Parigi del XVI secolo, fra guerre di religione e tradimenti, dovrà contrastare il crescente ascendente della sua potente rivale, Diane de Poitiers, amante e musa del re e riuscire a trovare alleati in una corte ostile.
I Medici è anche il titolo della serie televisiva in otto episodi creata da Frank Spotnitz e Nicholas Meyer, diretta da Sergio Mimica Gezzan con un cast di attori internazionali, tra i quali: Dustin Hoffman, nei panno di Giovanni de’ Medici, Richard Madden nei panni di Cosimo, e poi: Stuart Martin, Sarah Felberbaum, Alessandro Preziosi, Guido Caprino e Miriam Leone.