Il vicolo della cause perse



paglieri
Il vicolo della cause perse
piemme
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Leggendo questo bellissimo romanzo di Claudio Paglieri mi son venuti in mente Ivano Fossati e Fabrizio De André “E noi che siamo gente di riviera,dove passano i cuori d’avventura / e noi non ci sappiamo perdonare di non sapere ballare / sapendo troppo aspettare / E noi non ci sappiamo vestire / E noi non ci sappiamo spogliare / E noi non ci sappiamo raccontare / Quand’è il momento raccontare / nei bar davanti al mare / Le ragazze di Firenze vanno al mare / hanno tutte cuori da rivedere / Le ragazze di Milano han quel passo di pianura / che è bello da incontrare / che è bello da ricordare / in questi posti davanti al mare / con questi cieli sopra / quando il vento raffredda a suo tempo il mare …” e tutta la bravura di un grande Giallista-Romanziere come il Maigret di Simenon.
«Barbara Ameri sedette alla scrivania e accese il computer e la stampante. Ci volevano un paio di minuti prima che fosse pronta. Devo stare calma, pensò, non ho fatto niente di male e non ho niente di cui preoccuparmi ».

Inizia così il nuovo giallo di Claudio Paglieri, “Il vicolo delle cause perse” edito da Piemme. Ambientato tra Genova, Rapallo e Camogli, i protagonisti, come nel precedente “Domenica nera” (premio Bancarella sport 2006), sono il commissario anoressico Marco Luciani e il suo vice Nicola Giampieri. Intorno si muovono i caratteristi noti, Calabrò, l’ ispettore tutto di un pezzo, Iannace (che ricorda un pò il Tatarella di Camilleri-Montalbano), generoso ma lessicalmente creativo, e nuove figure come la seducente procuratrice d’ assalto Monica Serra. Quindi Barbara Ameri, 25 anni, segretaria di un broker, viene trovata agonizzante in ufficio dal suo capo. Morirà poche ore dopo. Marco Luciani, con la sua anoressia angosciante, la sua filosofia di vita, rigorosa e profonda in questa Italia sempre più pagana, pur avendo appena dato le dimissioni da commissario della polizia di Genova, riprende in mano le indagini, affiancando da privato in vacanza il suo vice Giampieri, brillante, ambizioso, ossessionato dalle donne e da altri vizi segreti.
Un’ indagine difficile, tra affari loschi, alta borghesia, servizi segreti. Tra fughe, morte misteriose, tradimenti, colpi di scena si sviluppa un tragico mosaico.
Patricia Highsmith disse una volta “La prima persona a cui dovete pensare di fare piacere, nello scrivere un libro, siete voi. Se riuscite a divertirvi per tutto il tempo che scrivere un libro richiede, l’editore e i lettori possono venire dopo. E verranno.”
Sono convinto che è così per Claudio Paglieri.

davide fent

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