Gli ideali si possono rifiutare, ma non la determinazione che poi spinge a cercarli di nuovo. È per questo, forse, che il passato spaventa di più, soprattutto quando si porta dietro il nauseabondo odore dell’inferno. Qualsiasi esso sia.
Conoscenze equivoche e pericolose, anni di lotta studentesca senza mai farsi troppe domande o scrupoli, spionaggio, malavita organizzata e non, anni e anni in una clinica-lager da qualche parte in Francia.
Neppure il ritorno in Italia riesce a cambiare le cose né ciò che perseguita il protagonista e chi gli sta accanto forse più per caso che per volontà. E poi quel denaro da recuperare prima che sia troppo tardi e la violenza che cresce, di pagina in pagina, in una guerra fra disperati che Mascherpa, cremonese classe ’52, sa raccontare in modo deciso e senza troppi fronzoli.
La sconfitta attende inesorabile e così i fantasmi e gli incubi di chi vive nelle righe di “In giro per niente”.
Il finale inaspettato, da solo, vale il libro.