Delitti tra le note.La signorina Gemma indaga
Una storia gialla ben confezionata. È questo il primo commento a caldo che suscita la lettura di Delitti tra le note il romanzo breve di Patrizia Rasetti. Ambientato a Valvata nel 1910, che l’autrice identifica con l’antica Cascina della provincia pisana, fa rivivere al lettore i bei vecchi tempi andati, quando in paese ci si conosceva tutti e le figure più influenti erano il prete, il maresciallo dei carabinieri, il medico, il farmacista, l’insegnante, il notaio, l’avvocato, qualche membro della vecchia nobiltà che forse aveva ancora il titolo ma non il patrimonio, e ancora qualche persona di spicco della nuova borghesia, o qualche “forestiero” che si era innamorato dei dolci pendii toscani, tutti personaggi, questi, che ritroviamo nella trama di questo breve romanzo.
Siamo a Valvata, dicevamo, nel cuore della campagna toscana, dove ha sede un conservatorio musicale diretto da una caparbia e tenace signorina, Gemma Galleschi, ex prodigio del pianoforte che, a seguito di un brutto incidente accorsole alle mani, si è ritrovata nell’impossibilità di poter tenere ancora dei concerti e ha ripiegato sull’insegnamento.
È una cittadina tranquilla Valvata, dove il tran tran di tutti i giorni è scandito dai ritmi dei suoi abitanti, tutti piuttosto abitudinari… ecco perché la nonna di Anita Corsi è così preoccupata per il ritardo della nipote, purtroppo a ragion veduta. L’efferato omicidio della giovane insegnante di violoncello, il cui corpo verrà ritrovato alle 6 del mattino del giorno dopo con la gola squarciata, sarà uno shock inaspettato per tutti.
Quel che sconvolge la cittadina non è solo l’assassinio, di cui Valvata non aveva mai avuto alcuna esperienza precedente, ma il fatto che chiunque l’abbia commesso, non possa che rientrare nella rosa degli abitanti. È importante allora scoprire quanto prima chi è stato e perché. Muovendosi sulla base di intuizioni e sentimenti, sarà proprio Gemma, la direttrice del conservatorio, a indagare, insieme al maresciallo dei carabinieri, al medico e a un vecchio fidanzato che lei stessa richiamerà a Valvata, piuttosto imbarazzata, per aiutarla nelle indagini.
Ciò che impreziosisce il romanzo è proprio l’ambientazione, il luogo in cui si muovono i personaggi e il particolare periodo storico. Vicino a persone erudite, fa la sua comparsa il vecchio contadino toscano le cui tipiche imprecazioni risuonano tra queste pagine e le colorano con vecchi modi di dire o improbabili soprannomi che caratterizzavano una persona molto più del suo nome e cognome come Baffo d’Aringa, o Ciabatta, o Nasorotto. Ma anche lo scontro tra i sessi: anche in quegli anni, anche a Valvata, il ruolo che socialmente era ritenuto opportuno che la donna dovesse avere, stava molto stretto a Gemma che, da una parte non se ne interessa più di tanto, dall’altra la fa veramente arrabbiare. E anche le dicerie, le paure, le leggende di fantasmi e case stregate che non era così facile prendere alla leggera nel buio delle notti senza luna.
Un giallo classico, come se Agatha Christie avesse lasciato i paesini inglesi per immergersi nella campagna toscana, con la soluzione che arriva, come in ogni storia gialla che si rispetti, solo alla fine.
Delitti tra le note
Elena Zucconi