In nome dei Medici



Barbara Frale
In nome dei Medici
Newton Compton
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In nome dei Medici, il romanzo di Lorenzo il Magnifico
Ben calibrato, interessante, non ne dubitavamo, e contemporaneamente  avventuroso e inquietante, con quel piccolo quid di esoterico mistero che non guasta mai, In nome dei Medici, il nuovo romanzo di Barbara Frale che interpreta uno spaccato di vita meno conosciuto del giovane Lorenzo de’ Medici. Un Lorenzo de’ Medici gaudente, incline agli allegri piaceri delle lenzuola, ma con il cuore ancora tenero. Un Lorenzo de’ Medici ventenne, già bravo diplomatico e mercante ma, nonostante gli insegnamenti del nonno Cosimo che l’ha forgiato come suo vero erede morale, non smaliziato a sufficienza da passare completamente indenne tra le trappole, i doppi e tripli sensi, gli astrusi machiavellici politici, le  rischiose dietrologie e i continui complotti romani. Roma, febbraio 1466 con il carnevale dell’Urbe in pieno svolgimento. Arrivato a cavallo nell’Urbe per impetrare presso Paolo II, il pontefice di stirpe veneziana, una concessione delle miniere di allume che servirebbe ad accrescere la potenza e solidità della sua casata di banchieri e dunque per affari, il giovane Lorenzo de’ Medici si ritroverà invece subito avviluppato da una ragnatela di indecifrabili segreti e contatti. Amici, nemici? Spinto dalla curiosità, mentre si troverà imprigionato dal gaudente festeggiare della folla popolana, sarà messo di fronte alla spiacevole sorpresa di ritrovare sotto la sua sella, e con ogni evidenza inserito da uno sconosciuto, un pugnale dall’elsa d’argento, con inciso un antico e sconosciuto stemma parlante. Perché?  Cosa significa quel pugnale e chi l’ha messo? Non certo un amico, anzi sembra proprio uno sgradevole messaggio o meglio una precisa minaccia che costringe il giovane Medici a sentirsi sotto tiro? Ma di chi? Il suo tentativo di saperne di più dovrà confrontarsi con i mille trabocchetti e gli agguati di un’antica città che vegeta nel suo orgoglioso passato imperiale che forse vorrebbe risorgere, atto a sollecitare una sinistra magia foriera di presagi, dove le pietre hanno voce e cantano sonetti. Nelle sue puntigliose indagini incrocerà il cammino di uomini potentissimi, come il prestigioso cardinale, il vicecancelliere Rodrigo Borgia, ancora nel fiore degli anni, e di ambiziosi aristocratici che tramano all’ombra della Curia Romana, sempre a caccia di maggior ricchezza e prestigio. In quella città che cela nelle sue viscere tenebrosi segreti e dove non vale il vecchio e saggio detto: l’abito non fa il monaco e invece  talvolta le vesti preziose, sembrano contare più dell’ingegno. E sarà proprio a Roma che incontrerà le giovane e altera Clarice Orsini. figlia della grande e potente famiglia romana. Così intelligente, diversa e particolare da attrarre anche fisicamente Lorenzo de’ Medici. Ma che è un’ inafferrabile preda, o almeno pare, per un sia pur ricchissimo banchiere fiorentino. Senza poi contare che Roma offre rifugio a un viscido nido di vipere pronte a colpire, solo a caccia del bersaglio più succoso. E si trasforma in un capace nascondiglio in grado di truccare certi radicati rancori del passato che ritornano pericolosamente subdoli, mascherati da ingannatrici mani amiche. E proprio quelli che si fingono nuovi amici sono invece pronti ad allearsi ai vecchi rivali per perseguire un comune intento criminale e colpire senza pietà, a tradimento, Qualcuno vuole uccidere l’erede designato dei Medici. Ma chi ? Chi è che trama alle sue spalle? Potrebbero essere coloro che un tempo detenevano certi diritti e ora sono pronti a tutto pur di contrastare le mire dei Medici sull’allume dei Monti della Tolfa? Oppure? E fino a dove e fino a quando dovrà spingersi Lorenzo de’ Medici per svelare questo mistero?
Mischiando con disinvolta abilità storia e fantasia, Barbara Frale fa una piacevole rivisitazione di una parte del percorso di formazione di colui che i suoi contemporanei fecero conoscere ai posteri come il Magnifico. Un’attendibile e curata ricostruzione delle caratteristiche mentali e fisiche di diversi personaggi reali tra le quali domina vivace e ben studiata la rappresentazione del potente ed enigmatico cardinale valenzano Rodrigo Borgia che aleggia protettivo sul giovane fiorentino, offrendogli una efficace sponda.

 

 

Patrizia Debicke

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