John Banville – Il cerchio si chiude



John Banville
John Banville
Guanda
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Chesterton diceva, pressappoco, che non esistono libri di letteratura e di genere, ma libri belli scritti bene e altri brutti scritti male. L’opera di John Banville, vincitore del prestigioso Man Booker Prizer con “Il mare” e autore di altri romanzi tra cui la serie di sei noir che vede protagonista l’anatomopatologo Quirke, sembra lo svolgimento più completo e coerente del tema. Lo scrittore irlandese ha anche riportato in vita Philip Marlowe in “La bionda dagli occhi neri” (1914), un hard boiled che più chandleriano non si può, fin dalle prime righe. Quirke ha avuto un’infanzia travagliata: orfano bastardo in un orrendo collegio, è stato poi adottato dal padre vero, l’influente giudice Griffin, e accolto benevolmente in famiglia, specialmente dal fratellastro, ma sentendosi sempre fuori posto. Nel suo lavoro si è trovato a indagare gli sporchi maneggi del padre, ovvero ragazze madri rinchiuse in conventi-lavanderie e costrette da implacabili suore a lavorare quasi come schiave (per redimersi dal peccato ovviamente), mentre i loro bambini venivano venduti a ricche famiglie americane con lauti profitti per i mercanti del tempio. Erano i tempi in cui una Chiesa cattolica potente determinava le decisioni di governi e tribunali (vedere il film Philomena per farsi un’idea).
Ma questa è Storia. La nuova storia inizia a Dublino di notte quando un’auto finisce contro un albero prendendo fuoco e il guidatore muore. Ma Quirke non è convinto del tutto, perché nota in testa una frattura incompatibile con l’incidente. Inoltre l’uomo non aveva bevuto e la velocità era moderata. Quasi contemporaneamente una ragazza molto spaventata chiede aiuto a Phoebe, figlia di Quirke, ma originariamente cresciuta come figlia dello zio fino al disvelamento e rimasta affezionata a entrambi (insomma, una famiglia un po’ aggrovigliata, anche quanto ad amori). Phoebe la nasconde in una casa dello zio, ma poi l’altra scompare improvvisamente senza lasciare tracce. Forse se ne è andata di sua iniziativa, o forse no. Le indagini dell’ispettore Hackett, amico fidato del dottore, portano alla scoperta che la ragazza è incinta e figlia del vecchio boss del traffico di bambini e che il morto era il suo fidanzato, un funzionario ministeriale a sua volta figlio dell’ultimo comunista trozkista di Francia che aveva combattuto per la Repubblica durante la guerra civile spagnola. Si aprono nuovi/vecchi scenari inimmaginabili fino a quel momento.
Quirke, che sta uscendo da una profonda crisi depressiva e soffre per il fratello che si avvia a morire, si trova precipitato in un’indagine dove ritrova un vecchio mondo fatto di orrori e fantasmi che credeva di essersi lasciato alle spalle, o meglio cercava di farlo. Riuscirà un nuovo amore a rassicurarlo e a rasserenare i suoi demoni interiori, non escluso quello dell’alcol? Nella speranza che ce ne sia ancora un settimo, vale la pena di godersi fino in fondo questo “noir letterario”.

Fernando Rotondo

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