Km 123
Il gioco delle coppie secondo Camilleri
Giulio un imprenditore di successo sta percorrendo la statale che da Grosseto lo riporterà a Roma a casa sua, ma al km 123 finisce va fuori strada e finisce in ospedale ammaccato e contuso. La persona che si ferma a soccorrerlo racconta agli inquirenti che non è stato affatto un incidente, a suo parere, e che l’uomo non è finito nella scarpata perché ha perso il controllo della sua auto ma perché qualcuno lo ha speronato e lo ha fatto finire fuori strada.
Da una semplice indagine per un incidente stradale gli investigatori scoprono che Giulio non è completamente pulito come imprenditore, che da anni ha più di una relazione clandestina con varie donne e che sua moglie, in realtà, sa molte più cose di quanto non sembra dare a vedere.
Intanto Ester, la giovane amante, a sua volta sposata con un avvocato di successo, sospetta che suo marito Stefano la faccia seguire e che abbia scoperto la sua relazione con Giulio. Ancora ricoverato in ospedale Giulio apprende che la situazione intorno a lui si è fatta complicata e che le sue giornate di amore e sesso clandestino tra i vari appartamenti di cui lui è proprietario hanno ormai le ore contate, e non tutto, sua moglie Giuditta gli sta preparando la peggiore delle vendette.
E mentre alcuni dei protagonisti muoiono in circostanze più che misteriose e altri sono ridotti alla rovina più assoluta una sola coppia riesce a sbarazzarsi di tutti, farla franca, e continuare a vivere liberamente la propria passione. Una coppia insospettabile. Ma più scaltra e più abile di tutti gli altri.
In una manciata di pagine Camilleri dimostra quanto si possa essere bravi a scrivere un giallo meraviglioso dove tutto si incastra alla perfezione e dove il lettore non riesce a smettere di girare pagina fino alla fine. Km 123 non è solo un romanzo è una lezione in diretta di come far amare i libri anche da chi solitamente non legge. È assenzio puro. È la semplicità che se usata con maestria vale molto di più di uccisioni selvagge e serial killer da catturare.
Il “maestro” non sbaglia nulla e dà vita a una storia credibile e a personaggi veri e questo rende il lavoro letterario interessante perché verosimile; realistico quanto basta per far credere a chi legge che una storia così potrebbe capitare anche a qualcuno che conosce.
Il finale non è eclatante ma è azzeccatissimo e la scrittura di Camilleri è davvero alla portata di tutti, cosa che ne ha decretato l’enorme successo ma che ha impedito anche clonazioni ed emulazioni. E sì perché anche la semplicità e la naturalezza sono difficilissime da ripetere se non lo si sa fare con eleganza e gusto. Km 123 è un romanzo unico e va letto per scoprire un altro Camilleri, diverso dagli altri gialli eppure sempre lo stesso ineguagliabile scrittore.