Ferro e fuoco



Romano De Marco
Ferro e fuoco
Pendragon
Compralo su Compralo su Amazon

Ferro e fuoco, l’ultimo romanzo di De Marco, ambientato in una Roma primaverile, attonita per l’attacco di una banda di quattro motociclisti mascherati, che rapinano e uccidono senza pietà uomini, donne e bambini, ha lo stesso ritmo scatenato da fiction cinematografica che De Marco ci aveva offerto nel suo Milano a mano armata. Ma ora altra città, altra ambientazione e anche diverso protagonista. Sempre un ufficiale dei carabinieri, sempre un duro che uccide i cattivi senza rimorsi, ma stavolta un duro, detto Supermen, con la scorza di pietra ma che nasconde un cuore di mammola. Un puro per il quale dovere, amicizia, affetti hanno un vero significato. Ma passiamo alla trama: l’incipit ci indora la pillola per poche righe con i sogni di felicità di Katia, una della cassiere del minimarket Conad di piazzale Alessandrino, Centocelle, prima di sbatterci senza riguardi nel bel mezzo di una cruenta rapina. I delinquenti, che presto la stampa esalterà come “I cavalieri dell’apocalisse”, entrano in due, Casco nero e Casco bianco, jeans e giubbotti da motoclisti, mentre gli altri aspettano fuori. Casco bianco stende il magazziniere, Casco nero avanza verso le casse e strappa la borsa a una signora. Casco bianco lo raggiunge e intima a Carla, collega di Katia, di aprire la cassa. La signora derubata strilla come un’aquila. Casco nero l’abbatte con uno schiaffone poi si volta verso la cassiera Katia, le apre il colletto del camice e le strappa il brillante a forma di cuore, dono del suo amore, appeso al collo. Lei tenta di difendersi, ma Casco nero le punta la pistola contro la fronte e spara. In mezzo alle urla di terrore dei presenti, i due vuotano le casse ma, prima di lasciare il negozio, Casco bianco uccide con crudeltà anche il magazziniere. Le forze dell’ordine sono in fibrillazione. Finora il bottino dei delinquenti che hanno depredato banche e supermercati, si avvicina ai cinquecentomila euro. Il bollettino perdite è di otto morti e undici feriti. La città, ormai quasi sotto assedio, costringe polizia e carabinieri a unire le forze. Il procuratore capo decide di rivolgersi a Rinaldo Ferro, ufficiale del reparto operativo dei carabinieri (super esperto in arti marziali, con una figlia mezzo giapponese brava quanto lui, che gestisce una palestra) da quattro anni in stand-by per una sanguinosa operazione nella quale è stato coinvolto con la sua squadra. Ferro (quasi un sosia di Steven Seagall) accetta l’incarico, richiama i membri della sua vecchia guardia e la caccia ai banditi parte finalmente sul piede giusto. Ma riaffiorano vecchie ruggini con antichi colleghi. Il passato è ancora troppo vicino e molti problemi devono essere risolti. Il suicidio di Testa, capitano dell’Arma e nemico di Ferro, ma condizionato da una moglie ricca e drogata pone seri interrogativi. I delinquenti che uccidono ancora, freddamente per strada, forniscono le tracce per eliminare uno dei quattro banditi, all’apparenza irreprensibile ma gli altri a piede libero proseguono il loro carosello mortale La collaborazione con un commissario, eccellente poliziotta, e i suoi uomini, si rivela proficua. Qualcosa si muove. Si cerca di capire una stranezza del ciondolo rubato… Il camice della ragazza lo nascondeva. Chi l’ha preso doveva sapere con certezza che l’aveva al collo. Ma ora basta con la trama, se no che giallo sarebbe! Ferro e Fuoco che, sembra, avrà un seguito, è uscito per la prima volta nel 2009 per il giallo Mondadori. Dimenticavo e non si può, devo dire grazie a De Marco per aver citato il mio nome tra i ringraziamenti finali.

patrizia debicke

Potrebbero interessarti anche...