Woody



Federico Baccomo
Woody
Giunti
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Come sarebbe il mondo visto dagli occhi di un cane? Non a colori, certo. Da un’altezza più bassa, di sicuro. Ma come sarebbe il mondo se fosse raccontato dagli occhi di un cane?
A dar voce ad un simpatico quadrupede è stato Federico Baccomo, con il suo nuovo libro Woody (edito da Giunti). Un libro particolare in cui un cane, dal nome altisonante – il rimando all’ironia melanconica di Woody Allen permea la trama- tratteggia la sua vita.
E per Baccomo questo non è un primo esperimento. Baccomo ama narrare le sue storie dalla prospettiva di un altro. Lo ha fatto con i suoi precedenti romanzi e si è ritrovato a farlo questa volta. Ma se far parlare un praticante avvocato o un reduce da reality implicava un calarsi in una realtà differente, “vestire i panni di un cane” poteva essere ancora più complicato.
Woody è un basenji, particolare razza di cane dall’indole ribelle e incline alla fuga. Non Woody che vive in sinergia con la sua padrona.
Woody parla a modo suo. Esprimendosi in un idioma particolare in cui la sintassi è sovvertita. Per lui i verbi sono all’infinito, gli articoli solo orpelli al discorso. Quanto ai suoi ragionamenti sono essenziali e tutti riconducibili alle necessità della vita di un cane. Ma Woody, oltre che dotato di istinto sopraffino, ha un cuore grande. Che si svela, come in tutte le favole che si rispetti, attraverso un orco. Solo dove il male è profondo si può scoprire l’infinito del bene. Senza un motivo apparente Woody si ritrova da solo. Senza Padrona, in un brutto giorno. E lui, abituato alla libertà si trova chiuso tra le sbarre di una gabbia.
E sarà quello il punto da cui partire per ricostruire.
Woody è una favola contemporanea dove gli ingredienti sono sapientemente mescolati tra loro. C’è l’indiscusso amore tra gli umani e gli animali. C’è la fedeltà, caratteristica imprescindibile dei cani. C’è la triste pagina della violenza alle donne. E c’è la voglia di guardare avanti. Come farebbe un cane. Magari non a colori. Forse non da una particolare altezza. Ma di certo, con il raffinato istinto del cuore.
Bea Buozzi

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