La bambina nei muri – A. J. Gnuse



A.J. Gnuse
La bambina nei muri
HarperCollins
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Avete mai controllato se fra i muri di casa, nelle intercapedini, vive qualcuno a vostra insaputa? 

Dipende dalla tipologia del fabbricato, sarà la risposta. Perché in un appartamento di soli quaranta metri quadri, per quanto abile, qualunque clandestino verrebbe di sicuro individuato. Bisogna pensare quindi un pochino più in grande.

L’autore di questo noir sui generis, A.J. Gnuse, è cresciuto in Louisiana. In una vecchia casa da ristrutturare dove si sentivano tantissimi rumori, soprattutto di notte. Gemiti, scricchiolii, schiocchi delle tavole di legno del parquet. Tanto che il dubbio era quasi legittimo, per l’immaginazione di un bambino. E persino i suoi genitori, alla fine, avevano ceduto all’idea che il responsabile di alcuni di quei suoni fosse un fantasma. Uno spavento che si è portato dietro e che doveva assolutamente esorcizzare.

L’intento dell’autore de La bambina nei muri, edito da Harper Collins Italia nell’ottobre 2022, con traduzione di Ilaria Katerinov, è di spaventare con una storia incredibile. E infatti per tutto il romanzo Gnuse cerca di rendere plausibile quel che è improbabile.

La protagonista è l’undicenne Elise, abilissima nel nascondersi nella casa dei Mason, una famiglia formata da padre, madre e due figli maschi adolescenti. Lei conosce ogni anfratto, perché quella una volta è stata anche la sua abitazione. Quindi è esperta nell’attendere i loro tempi per uscire allo scoperto e svolgere le sue funzioni corporali, necessarie per la sopravvivenza. Piccole cose, come mangiare una ciotola di cereali; lavarsi i denti in lavanderia; rubare un libro per far passare il tempo, accovacciata sotto il pavimento della soffitta. “Viveva sospesa. La sua vita era un film messo in pausa, mentre il resto del mondo andava avanti come se niente fosse. Come se lei fosse un fantasma.”

Il lettore apprende con stupore della sua esistenza, perché fino all’ultimo si possono fare congetture circa la veridicità di quanto narrato. Padre e madre non si accorgono di nulla, mentre il figlio minore Eddie, di tredici anni e dalla sensibilità più accentuata, capta la sua presenza e pretende che Elise se ne vada. 

Ma quando anche il sedicenne Marshall, il fratello maggiore di Eddie, inizia ad avere dei sospetti, una minaccia ben peggiore entrerà in quella casa. Perché l’autore delinea la figura di Johan Traust, un personaggio terrificante, quello che si definisce un “buon cattivo” nelle storie di genere, che coltiva la perfidia. 

Senza dubbio questo romanzo gotico, claustrofobico e a tinte fosche, è una lettura altamente inquietante. Però è anche una storia di solitudine estrema e di strane amicizie. È l’esempio di come potremmo diventare se ci accanissimo a seguire le nostre ossessioni. Le paure talvolta possono fondersi in un sentimento di rabbia e, anziché portarci a fuggire, ci rendono violenti. Pronti a prendere il mondo a calci.

La struttura de La bambina nei muri è costituita da capitoli brevi, ciascuno con un titolo che ne riassume a grandi linee il contenuto. Non mancano descrizioni poetiche della natura, il sole che sorge e cala nella Louisiana del sud, un territorio meraviglioso quanto precario. A causa dei potenti agenti atmosferici, quali i tornado, che spesso si scatenano e fanno credere agli abitanti che ogni anno passato nella loro abitazione possa essere l’ultimo.

Un libro consigliato per chi ama leggere qualcosa di non convenzionale. Perché incredibile talvolta significa anche possibile.

Cristina Biolcati

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