Harry Virdee è un ispettore di polizia della piccola città di Bradford, in Inghilterra. La sua routine quotidiana nei sobborghi della periferia degradata non lo ha abituato alla scena del crimine che lo sta aspettando. Questa volta infatti la vittima è Tara, sua nipote. Harry è sconvolto, tanto più che il suo capo lo esclude dalle indagini perché troppo coinvolto emotivamente. Lui però non si arrende e inizia a indagare in privato. Il caso non è semplice e tocca tasti dolenti della vita di Harry. La sua famiglia di origine è Sikh osservante e ha rotto completamente i rapporti con lui dopo che ha deciso di sposare una ragazza musulmana. La sua visita alla casa paterna per annunciare al fratello Ronnie la morte della figlia scatena un inferno. Il padre non riesce ancora a perdonarlo, la madre è affranta e fratello e cognata sono distrutti dal dolore. Quel che ingarbuglia ancora di più la questione è l’attività di Ronnie. Sotto la parvenza di gestore di una catena di negozi alimentari in realtà gestisce tutto il traffico di droga cittadino. Harry lo sa ma in qualche modo ne accetta il comportamento, pur facendo parte delle forze dell’ordine. All’inizio le indagini sembrano orientarsi su una vendetta nei confronti di Ronnie, fino a che Sarah, una giovane amica di Tara, non contatta Harry e inizia a raccontargli di cosa si stava occupando la ragazza prima di essere uccisa. Tara stava indagando su un traffico di schiave bambine destinate al mercato pedofilo locale e non solo locale. Un’indagine pericolosa che coinvolgeva personaggi importanti e una manovalanza di sbandati al limite dello squilibrio mentale: Ali, Riz, Billy, Omar. Harry si troverà ad affrontare il lato oscuro della città per trovare le ragioni dell’omicidio e scoprire tutto il marcio che si nasconde dietro. E insieme a questo dovrà anche trovare una strada per riconciliarsi, dopo tanto tempo, con la sua famiglia.
La ragazza zero è un romanzo scorre veloce, con una scrittura essenziale, a tratti dura, che colpisce allo stomaco il lettore con la crudezza degli argomenti. Harry e la sua famiglia fanno parte di un mondo particolare, a metà tra l’Inghilterra e l’India, fatto di tradizioni antiche, di riti millenari che scandiscono, immutabili, il passare del tempo. La sua è una figura complessa, stretta tra le origini indiane, la cultura anglosassone e l’Islam di cui fa parte la moglie. Il matrimonio interreligioso funziona tra le quattro pareti domestiche ma non è ben visto dalla comunità indiana che non riesce ad accettare quello che reputa una sorta di tradimento. Harry deve fare i conti con il dolore causato dall’allontanamento da una parte importante dei suoi affetti: il padre, il fratello, la nipote e soprattutto la madre. La morte di Tara è un ulteriore colpo che sconvolge il suo equilibrio ma che paradossalmente può essere un motivo per cercare di risanare la spaccatura familiare. Sullo sfondo una città grigia, con una periferia fatta di locali malfamati e fabbriche in disuso dove si radunano e si ammassano tutti i reietti della società, quelli che non hanno più niente da perdere. In mezzo a questo brulicare di vite al limite e di dolore Harry vive la sua quotidianità e cerca, in qualche modo, di sopravvivere e accendere una piccola luce di legalità.
