Codice 93 – Olivier Norek



Olivier Norek
Codice 93 – Olivier Norek
Rizzoli
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Codice 93 è il romanzo che tratta la prima indagine di Victor Coste e apre la cosiddetta Trilogia della banlieue. Lo scrittore francese Olivier Norek è un ex poliziotto, conosce bene le procedure. Oltre alla vasta produzione letteraria e i premi al suo attivo, tale peculiarità rappresenta un valore aggiunto. Codice 93, nello specifico, è un poliziesco ambientato in un dipartimento ad alto tasso di criminalità, alle porte di Parigi. Quella banlieue a cui si fa riferimento, nient’altro che la periferia. Un luogo popolato da individui spesso ai margini, che praticano la sola legge della strada, vittime o carnefici a seconda dei casi. Con un paesaggio costellato da casermoni tutti uguali e grigi, a fare da sfondo. Il personaggio creato dall’autore, quale capo della squadra Anticrimine, è Victor Coste. Un quarantenne incasinato e fumatore incallito, dal passato tormentato e il giusto carisma per imporsi alla sua squadra. Il risultato è un’indagine che si sviluppa attraverso un’aura corale.

La storia comincia di notte. C’è un telefono che squilla: brutto segno. “Le quattro e trenta del mattino. Ancora prima di rispondere, Coste sapeva già che qualcuno, da qualche parte, si era fatto ammazzare: nella sua vita non esistevano altri motivi per essere svegliato a notte fonda.” Lui ha visto le peggiori cose, però la scena del crimine ha dell’incredibile. Un uomo è stato colpito al petto da tre fori di proiettile, eppure sotto i vestiti non ha ferite. Sembrava morto, ma poco dopo si sveglia in sede di autopsia. Passa qualche ora, e spunta un secondo cadavere incenerito, per il quale si pensa  addirittura al processo di “autocombustione”. Qualcuno vuole forse sfidare le forze dell’ordine? Meglio, metterle in ridicolo? Perché le cause dei decessi appaiono assurde e fanno scalpore. Suscitano il chiacchiericcio dell’opinione pubblica. La scia di cadaveri aumenta, ma è solo quando Coste riceve un messaggio anonimo, che si mette in evidenza la sparizione di una serie di fascicoli. Casi riguardanti l’omicidio di persone considerate indigenti, candidate a essere sepolte senza un nome, in fosse comuni. Lontano dagli occhi, attraverso un’operazione di occultamento chiamata proprio codice 93. E a macchinare l’insano progetto è proprio chi dovrebbe condurre le indagini, segnale che la corruzione ha intaccato anche l’interno del sistema di polizia. La squadra di Coste dovrà così penetrare una rete di perversione che non risparmia nessuno, dalla politica ai personaggi più in vista, dove a fare le spese sono sempre i più deboli. E dove il male si confonde col bene, perde i confini e si fonde sino a non capire più cosa sia sbagliato.

Il modo asciutto, prettamente cinematografico, che ha questo autore di descrivere le scene fa sì che il lettore non perda mai la concentrazione. Oltre all’indagine vera e propria, sono interessanti i rapporti personali che si creano tra i vari membri della squadra, come essi cerchino in tutti i modi di restare umani. Soprattutto, come Coste abbia imparato dagli errori del passato e sia diventato un uomo nuovo, al cospetto di amici che cerca di proteggere con ogni mezzo. Una predisposizione filantropica, in netto contrasto con uno scenario degradato. Un romanzo consigliato a chi ama il genere, che ci fa ben sperare. In quanto trilogia, Victor Coste tornerà presto, col suo carico di umanità a rischiarare un mondo che ormai sembra perduto.

Cristina Biolcati

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