La Chimera
Verrebbe da chiedersi che cosa possegga la strega di Zardino rispetto al poeta pazzo Dino Campana, riesumato dalle scartoffie dei manicomi, o rispetto ai futuristi impenitenti dellAlcova elettrica; come, nella schiera dei rifiutati e degli esclusi vassalliani, abbia potuto assurgere a simbolo di una condizione, lei, che pure è risorta dalle carte polverose di un processo e da qualche cronaca dimenticata.
Il fatto è che Antonia assomma in sé tutte le contraddizioni dellepoca cui appartiene, di quel Seicento sospeso tra il vitalismo barocco e lausterità controriformistica, e che incarna la femminilità proibita, quella sepolta sotto il velo del bigottismo di provincia. Leducazione di Antonia, un esposta abbandonata ancora in fasce, si compie entro le mura anguste del convento, tra punizioni corporali e rituali vuoti, fino allarrivo nella realtà di Zardino, un villaggio della Bassa destinato a soccombere sotto limpeto della piena. La sensualità precoce della bambina, quei capelli neri e il neo malizioso allangolo delle labbra, la sua bellezza selvatica e quasi ferina sono in contraddizione con quellambiente, con il pallore del vescovo moralizzatore Bascapè, con lingenuità del microcosmo contadino, con le malelingue di paese, ammalate di gelosia.
Dentro questa civiltà, affogata nellolezzo dolciastro dellincenso, Antonia esemplifica il conflitto tra sacro e profano, prestando il volto acerbo alla Madonna ritratta nelledicola votiva, abbandonandosi inconsapevole al ballo con i lanzi, infettati dallepidemia Luterana, fino a riscoprirsi strega, per aver concesso il suo corpo allillusione di un amore zingaro o per aver scelto di vivere la propria vita fuori dagli schemi della morale comune.
La sequenza efferata della tortura svela il volto autentico della sua condanna, perché tutte quelle procedure "facevano parte di un rituale con cui la Chiesa cattolica sfogò per secoli, su quelle sciagurate, la sua angoscia e il suo tormento del sesso; la sua paura della donna in quanto Diavolo e il suo bisogno di Diavolo".
Il rogo finale della strega è allora latto di purificazione di unintera comunità, la catarsi per riaffermare lidea della donna come madre, di Dio o delluomo, soggetta alla caducità terrena, ricacciando la femmina dentro i bordelli o sotto le ceneri delle perversioni più bieche, certo ignari di averla resa immortale.
La Chimera- sebastiano vassalli - einaudi
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