La doppia tela del ragno



Roberto Pegorini
La doppia tela del ragno
Nerocromo
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E se alla fine a cadere nella doppia tela del ragno fosse proprio il lettore? No, non quella costruita dal serial killer che sta terrorizzando Milano in una macabra sfida lanciata al giornalista Fabio Sandri. Ma quella di un tessitore ancora più abile, l’autore Roberto Pegorini, capace di intrecciare i fili in modo così confuso e aggrovigliato da spiazzare il lettore, lasciandolo di continuo esterrefatto. La vera sfida infatti è riuscire a cogliere almeno uno dei diversi indizi che il giallista ha disseminato nelle 342 pagine del romanzo. È proprio lui a un certo punto a indicare come fare: “Basta osservare le impronte lasciate e leggerle in maniera differente”. Ma questo gioco di prospettive non è così semplice come potrebbe sembrare anche solo in apparenza.
Sono diversi i viaggi in cui “La doppia tela del ragno” trascina il lettore. Il viaggio nelle inquietudini di Fabio Sandri, già protagonista di “Cuore Apolide”: sopravvissuto a un tentato omicidio, ha deciso di abbandonare la cronaca nera e di chiudersi in se stesso, travolto dai demoni che è in grado di lasciare un’esperienza così traumatica. Il viaggio in una relazione di coppia ormai compromessa da una serie di pesanti scoperte e di silenzi ingiustificati e ingiustificabili. Il viaggio nella mente di un uomo talmente assetato di vendetta da trasformarsi in un killer seriale, capace di uccidere senza provare neanche lontanamente un po’ di rimorso. Il viaggio nel legame sempre più contorto tra indagini e mondo dell’informazione, laddove il rispetto per il lavoro degli inquirenti finisce quasi in secondo piano e si scontra con le implicazioni di una fuga di notizie e il peso dei dilemmi sull’etica professionale. E il viaggio nelle contraddizioni della Milano di oggi, dipinta nella sua quotidianità: in quel suo essere “pallida e malaticcia” si rispecchiano le angosce di Fabio, le ossessioni del serial killer, i dubbi e i timori professionali ma anche privati di quanti in commissariato gli stanno dando la caccia.
Il ritmo incalzante rende scorrevole la narrazione, impreziosita dalle atmosfere cupe che l’autore ha saputo costruire con notevole maestria. Tensione e suspense accompagnano il lettore dalla prima all’ultima pagina, coinvolgendolo emotivamente nell’evoluzione morale e spirituale dei personaggi. Non resta che attendere l’arrivo di una nuova, adrenalinica avventura per Fabio Sandri, già confermata da Roberto Pegorini.

Giulio Oliani

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