David Michie – Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa



David Michie
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Giunti
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Chiariamo subito una cosa : questo non è il solito libro con protagonista un gatto umanizzato, pieno di episodi buffi e teneri, scritto per la gioia dei gattofili. Cioè, gli episodi ci sono sparsi qua e là fra le pagine, ma la loro funzione, come tutto il racconto che si snoda lungo sette settimane, e il numero non è casuale ma appartiene alla numerologia buddhista, non è solo quella di divertire e intenerire, ma di spargere i semi dei preziosi insegnamenti del Buddha attraverso il suo rappresentante sulla terra Tenzin Gyatzo, il XIV Dalai Lama o, meglio, attraversi gli occhi dorati e la rosea linguetta rasposa della sua gatta Rinpoche che gode del titolo di Gatta di Sua Santità abbreviato in GSS (HHC nel testo originale.
Il Dalai Lama del Tibet è partito per uno dei suoi tanti viaggi negli Stati Uniti. Resterà lontano dalla residenza di Dharamsala, nel nord dell’India, sette settimane. Alla sua gatta Rinpoche, che in lingua tibetana significa Preziosa, che lui chiama affettuosamente Leonessa delle Nevi, affidata in sua assenza alle cure amorevoli dei monaci, ha dato un compito. Dovrà scoprire perché i gatti, ricchi, poveri, coccolati e abbandonati, in salute e ammalati, fanno le fusa, il che significa trovare il vero significato della felicità.
Durante l’assenza di colui che non è il suo padrone ma il compagno di vita perché per il buddhismo nessun essere vivente può appartenere a qualcuno, la tenera e discreta Rinpoche, dall’alto dei suoi rifugi preferiti: uno scaffale nello studio del Dalai Lama, il davanzale della finestra e soprattutto un mobile dell’Himalaya Book Café, dove la chef Serena la vizia con pranzetti deliziosi, non smette un istante di osservare la moltitudine di persone che si muove sotto di lei e intorno a lei, cercando di cogliere in ciascuno gli attimi di pura felicità che emergono dai sentimenti che si agitano negli animi. Tutto in chiave felina, naturalmente, la più appropriata perché non potrebbe essere più in sintonia con i principi buddhisti dell’impermanenza e del controllo della mente.
Un libro davvero speciale nel quale sono disseminate, come ciottoli su un sentiero, perle di assoluta saggezza e insegnamenti dei quali fare tesoro, soprattutto in un momento di crisi come questo.
Nei suoi molti incontri, la dolce Leonessa delle Nevi porterà a termine con diligenza il compito che le aveva assegnato Sua Santità. E a partire da quel momento niente per lei, e per tutti coloro che impareranno a guardare la vita e il prossimo con i suoi stressi occhi, sarà più come prima.
Questo è il primo di una serie di libri con la piccola GSS Rinpoche protagonista nei quali il pensiero occidentale di fonde con i principi dell’antica saggezza orientale e la filosofia dell’Illuminazione, per la consolazione delle anime agitate dal perenne, angoscioso inseguimento di una felicità facile da toccare ma impossibile da trattenere come l’acqua nelle mani.
Un libro delizioso nel quale ogni parola ha un significato che va al di là di quello lessicale.

Adele Marini

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