Un po’ più in là sulla destra



fred vargas
Un po’ più in là sulla destra
einaudi
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Il ritrovamento di un osso del dito del piede là dove la notte prima di un tremendo temporale un cane aveva deposto ciò che restava della sua cena scatena l’inesauribile curiosità di Louis Kehlweiler, ex dipendente del Ministero degli Interni. La storia di questo romanzo prende dunque il via da una cacca di cane, un esordio surreale come surreali sono i personaggi inventati dalla scrittrice francese, che costituiscono spesso il vero motivo di interesse delle storie che narra. Protagonisti di questo romanzo, ultimo tradotto in Italia, ma pubblicato per la prima volta in Francia nel 1996, sono Kehlweiler, che tramite una rete di informatori sparsi su tutto il territorio nazionale indaga da sempre su ogni vicenda fuori dall’ordinario, e in questo libro si capirà finalmente il perché; Marthe, un’anziana prostituta, sua amica di vecchia data; Marc, esagitato medioevalista; Mathias, paleontologo dai  sensi in all’erta come quelli di un antico cacciatore/raccoglitore.
Seguendo la pista aperta dall’ignaro cane, i nostri eroi giungeranno a Port-Nicolas, un villaggio bretone, dove si incrociano le strade di un ingegnere, esperto riparatore di macchine da scrivere d’antiquariato e inventore di una gigantesca macchina inutile eretta “alla gloria della meccanica”, un politico trasparente come la superficie di un lago, un ambiguo figuro in cerca di potere e tanti altri improbabili elementi. A tratti un po’ pedante il contrappunto Kehlweiler/Marc e forse superfluo il gran finale catartico, ma comunque sempre divertente, come ogni libro della Vargas.

sarah sajetti

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