La linea della notte – Lorenzo Giroffi




La linea della notte
Rizzoli
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Anna, Roberto e Gino voglio iniziare a fare i soldi veri, vogliono passare al tavolo del crimine serio. Ognuno di loro ha il suo motivo di rivalsa o narcisismo per tentare il salto di qualità, ma avranno le qualità per riuscire in questa nuova impresa? Ne La linea della notte (Rizzoli ed., pp. 267) Lorenzo Giroffi intreccia realtà e finzione per raccontare il mondo criminale che collega le due facce dell’Adriatico, in quella lingua di mare che separa i paesi baltici dall’Italia i motoscafi hanno sostituito i carichi di sigarette di contrabbando con la droga e le armi. E il denaro sporco si ricicla comodamente nelle banche delle repubbliche nate dalla disgregazione dell’Ex Jugoslavia. Il romanzo di questo autore risente della sua esperienza giornalistica, Giroffi da reporter ha iniziato raccontando di camorra nella sua Campania e piano piano ha ampliato lo sguardo. Ha realizzato inchieste e servizi spaziando dalle rivolte delle primavere arabe ai traffici dei cartelli messicani, dall’usura alla guerra del Donbass. Torniamo al romanzo e ai nostri tre criminali. Anna è il capo della banda, per lei il crimine è una questione di sangue. All’anagrafe il suo nome è Antimo, ma lei si è sempre sentita donna. Nei vicoli dei Quartieri di Napoli, in cui è cresciuta, il cognome di Anna le ha sempre garantito rispetto, lei è la figlia di don Franco Salano, il boss di Forcella. C’è poi Roberto, per lui tutto e tutti sono sacrificabili nella sua scalata al successo. Era un pugile dotato, aveva talento, ma i soldi facili gli sono sempre piaciuti più del sudore. Viene da Capodrise, un paesino nel casertano e da lì è partito salendo uno ad uno i gradini dell’organizzazione. Come molti ragazzi prima e dopo di lui, ha iniziato facendo il soldato nelle piazze di spaccio ma aspira a raggiungere la vetta. Ad aiutare Anna e Roberto c’è Gino, lo zio di Roberto, un mago dei furti d’auto, un uomo avido e per cui il crimine è stata la strada per lasciare la campagna e il lavoro nei campi.La giustizia in questo romanzo è rappresentata da una procuratrice della Repubblica, Teresa Mineo, una donna complicata. Teresa ha una missione nella vita, smantellare il traffico di eroina che sta invadendo l’Italia. Anche lei però non è spinta solo dal senso del dovere, la droga le ha tolto ciò che amava e le vuole vendetta. Ma fino a che punto potrà spingerla questo sentimento?  Come Teresa, anche Stevo, giornalista montenegrino si troverà a dover fare una scelta difficile. Diventerà una pedina nel gioco di Roberto o manterrà la sua integrità?

Eleonora Aragona

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