“La morte mi è vicina” di Colin Dexter è l’ennesimo romanzo del prolifico autore britannico che vede come protagonista il personaggio dell’ispettore Morse.
Come diversi “eroi” del giallo,anche Morse dispone di un fido assistente: il suo vice Lewis. Una figura a tratti più decisiva del protagonista, lontano dal ruolo di semplice spalla si rivela più un solido appiglio per l’ispettore quando quest’ultimo sembra andare alla deriva.
Leggere un romanzo di Dexter è come partecipare a un festival sull’enigmistica (non a caso fu una delle passioni più intense dell’autore) . La logica e il ragionamento si amalgamano a uno stile di giallo/poliziesco dell’ “enigma della camera chiusa” datato ma sempre efficace.
Una giovane donna viene uccisa nel soggiorno di casa,da un colpo di pistola esploso attraverso la finestra,in una zona con poche abitazioni e un viale ben visibile.
Un contesto quindi dove ognuno conosce il proprio vicino,e uno sconosciuto balzerebbe subito all’occhio.
Difatti una fotografia di un uomo dall’identità sconosciuta sembra decisiva per far svoltare le indagini.
Tra foto,indizi criptici e molteplici teorie fa da sfondo l’imminente ritiro del rettore di uno dei college di Oxford,che darà vita a una battaglia movimentata per la sua successione.
La morte mi è vicina è un giallo classico deduttivo dove Dexter non si rivela ma si conferma un maestro del genere,senza negare al lettore una buona dose di ironia.