Pietrafredda



stefano di marino
Pietrafredda
perdisa
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Il Professionista ha 14 anni di esperienza e ha sempre centrato il suo obiettivo.
Anche stavolta Stefano di Marino segue le orme del suo personaggio e confeziona un romanzo breve per Perdisa Editore che appassionerà nuovi lettori e li instraderà con entusiasmo verso il genere dell’Action Thriller.
“…un pazzo che si piange addosso, schiavo dei suoi ricordi, non lo vuole nessuno come compagno di battaglia”, questa la lucida analisi che fa il protagonista di Pietrafredda.
Il Professionista vuole vendicare la morte della sua donna, Lana, e sceglie di farlo colpendo il suo nemico nel suo rifugio, una Parigi diversa: un intricato dedalo di periferie degradate e locali equivoci messi a ferro e fuoco per stanare colui che ha gli ha tolto il bene più prezioso.
Da solo sarebbe un’impresa impossibile da portare a termine.
Il romanzo, compiuto e indipendente dalla saga che Di Marino ha costruito in questi anni, si articola su due piani: il meticoloso succedersi di atti dimostrativi che mettano il suo nemico in ginocchio e la formazione di un commando che possa sferrare l’attacco finale.
Nessuna concessione all’autocommiserazione da parte del Professionista, Lana non tornerà a vivere sulla scorta dell’eliminazione di chi ha voluto la sua morte, Lana vive nel coraggio di affrontare con coraggio e lucida follia ogni giorno che patisce la sua assenza.
Ogni pallottola ha un senso in questo romanzo, e le sparatorie e gli inseguimenti  danno un ritmo vorticoso che è anche un raffinato viaggio nell’animo tormentato del protagonista.
La descrizione di Parigi è molto più di una semplice ambientazione, restituisce il profumo di una Parigi corrotta e nerissima molto lontana dai clichè da cartolina che spesso ci vengono propinati.
Una città che ribolle di rabbia e tensioni sociali pronte ad esplodere e a travolgere il passeggio tranquillo dei quartieri alti.
Decisiva nella riuscita del progetto omicida sarà proprio una mescolanza di sparigliati e improbabili protagonisti di questa Parigi inconsueta coesi da una comune tensione emotiva di ribellione e vendetta,  al Professionista spetta il ruolo di coordinatore, lui così avvezzo al programmare l’eliminazione del nemico, questa volta con un motivo in più.

Stefano di Marino è un grande affabulatore, imprime uno stile secco ma appassionato al suo racconto e dona un crescendo di emozioni al lettore, accompagnandolo con incalzante entusiasmo verso il suo personalissimo viaggio nel ventre di una città molto conosciuta in superficie ma tutta da scoprire nei suoi lati più oscuri.

alessandra anzivino

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