La resa dei conti



Petros Markaris
La resa dei conti
Bompiani
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Resa dei conti si apre con una scena che sembra tratta da un film. Piovano false dracme sulla folla assiepata in Piazza Sintagma per festeggiare la fine dell’anno 2013. Piovono anche lire italiane e pesetas. Eh sì, perché i tre paesi sudeuropei stanno per abbandonare l’euro per ritornare alle loro vecchie monete nazionali. Seguono scontri fra cortei di vecchi e di giovani, entrambi depauperati di qualcosa. Il legame con la storia della Grecia e l’attualità della situazione economico-politica non è mai episodico e casuale nei romanzi di Markaris e non è un artificio per “attualizzare” il romanzo di genere. Al contrario, è l’asse portante della narrativa dello sceneggiatore e autore di testi teatrali greco; basta leggere gli articoli, interviste e discorsi pubblicati su importanti quotidiani tedeschi, raccolti e pubblicati da Bompiani con il titolo “Tempi bui”. Nondimeno, la struttura tipica del romanzo giallo è perfetta in ogni sua parte, i personaggi tutti molto plausibili e raccontati nella loro quotidianità. Efficace la traduzione di Andrea De Gregorio. Un imprenditore che si arricchito con gli appalti per la costruzione delle struutre per le Olimpiadi, grazie agli intrallazzi con il potere politico, un insigne professore universitario che ha fatto una rapida carriera accademica pur avendo conseguito il dottorato copiando la tesi di sana pianta, un sindacalista la cui occupazione principale è sistemare i propri accoliti e rovinare gli avversari, sono vittime di un misterioso assassino che lascia uno strano messaggio: la sigla di Radio Politecnico “Pane, Istruzione, Libertà”, la radio libera, simbolo della resistenza degli studenti alla dittatura dei colonnelli negli anni ’70. Tutte e tre le vittime appartengono alla generazione dei rivoluzionari di quaranta anni prima. Il commissario Charitos, personaggio seriale dei romanzi di Markaris, dipanerà una matassa che non appare fin dall’inizio assolutamente facile da sbrogliare. La storia, ci dice l’Autore, spesso chiede una “resa dei conti” anche ai vincitori e per qualcuno il conto è più salato che per altri.

Susanna Daniele

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