La settima profezia, di G. L. Barone (Newton Compton), è il primo volume della saga Codice Fenice.
I tre libri che comporranno la saga contengono, sostiene l’autore, teorie vere e affrontano, fra l’altro, “misteri che affondano le radici agli albori della storia umana”.
Tutto ha origine dal ritrovamento di alcuni misteriosi scheletri umani di gigantesche dimensioni, avvenuto agli inizi del secolo scorso in una sperduta fattoria del Wisconsin.
Da lì, e dai tragici fatti subito susseguenti al recupero di tali reperti, la scena si sposta, immediatamente dopo, ai giorni nostri, in varie parti del mondo. A Mosca un jet privato che trasporta un alto prelato viene distrutto durante il decollo a seguito di uno strano incidente. In Amazzonia una missione viene attaccata e rasa al suolo da misteriosi e spietati incursori e lo stesso avviene in un ospedale da campo nella Sierra Leone. Su un transatlantico in navigazione nel Mediterraneo un giovane archeologo italiano in crociera con due amici viene ritrovato crudelmente sgozzato nella sua cabina.
Cosa lega tutti questi episodi, in apparenza distantissimi fra loro? Un mortale fil rouge esiste, e le circostanze che li accomunano si riveleranno altamente drammatiche.
Sui fatti inizieranno intanto a indagare sia un ambiguo investigatore dell’Interpol in trasferta moscovita che la magistratura italiana, nei panni del pubblico ministero Zeno Veneziani.
Quello che scopriranno ovviamente non si può rivelare; basti dire che dietro a tutti questi tragici fatti si muovono enormi interessi economici e che è forse in gioco il destino dell’intera umanità. Il finale è ovviamente aperto, preludio alle uscite successive.
Come in tutte le saghe, un giudizio ponderato, trattandosi della prima uscita, è logicamente del tutto prematuro.
Certo è che l’autore si destreggia molto bene fra le varie vicende, tra riferimenti biblici, spietati uomini d’affari e generosi missionari, senza mai smarrire il filo della narrazione; anche la suspense è sempre molto alta, ed è oltretutto abilmente ottenuta mantenendo un’assoluta verosimiglianza e credibilità, senza mai indulgere a sanguinolenti effettacci o a colpi di scena troppo arditi.
I caratteri, alcuni dei quali piuttosto originali e intriganti, al momento sono spesso solo delineati, ma sicuramente si preciseranno meglio nel seguito, e i temi di fondo di assoluta rilevanza e possibile spunto per serie riflessioni.
Sicuramente da seguire, anche negli sviluppi (e nei volumi) successivi.