La stella di pietra



Marco Buticchi
La stella di pietra
Longanesi
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Il Maestro dell’avventura con un nuovo implacabile romanzo, grida il bel depliant promozionale Longanesi. Implacabile è gran dire, fa riflettere, fa paura, ma penso che si riferisca al fatto che Marco Buticchi ha il pregio di incollare il lettore alle pagine. E questo lo confermo. Un’incredibile e coinvolgente spy story del finalista del Premio Bancarella 2012 e meritato vincitore del Premio Salgari 2012, che abbina trame e complotti, dove fanno da padroni, Gladio, Brigate Rosse e Stay-behind, a un intrigante cinquecento rinascimentale. Buticchi, come sa fare egregiamente, gioca con il tempo e con lo spazio. Intanto per cominciare, prende i protagonisti – diventati ormai personaggi cult delle sue storie – e con magistrale tocco da mago, li ringiovanisce e ce li ripropone in un prequel nel 1985 con la bella Sara Terracini poco più che ventenne e il nano Oswald Breil, ancora alla gavetta come ufficiale del Mossad. Quindi ci presenta un giovane geniale Michelangelo, in grado di trasformare in opera d’arte ogni suo lavoro. La morte di Lorenzo de’ Medici, con Firenze irretita dal Savonarola, lo spingerà a scendere a Roma in cerca di denaro e fama al servizio del cardinale francese Jean de Bilhères. Sarà l’autore ventenne della meravigliosa Pietà di Santa Petronilla, impegnato in un fervore creativo che lo porterà ad andare oltre e… La tesi di laurea di Sara Terracini, giovane e brillante ebrea romana, è l’elemento catalizzatore. La sua sconvolgente ipotesi sul complesso statuario del Laocoonte – scoperto nel 1506 in una vigna di Felice de’ Fredis e considerato un’antica copia romana dell’originale greco – che attribuisce a Michelangelo Buonarro, il grande lo scultore fiorentino, la paternità dell’opera innescherà la miccia della storia e la farà precipitare in una spirale che porta morte e dannazione. Solo Oswald Breil e il Mossad, il servizio segreto israeliano, possono proteggerla. Cosa lega il ritrovamento di alcuni bozzetti secretati per secoli agli occhi della Storia ai così detti anni di Piombo, alle oscure trame del terrorismo internazionale? A terribili patti solo forieri di morte? Le indagini sono serrate, ma la verità è lontana, quasi irraggiungibile. Come riuscire a fermare il male? Dei personaggi storici esistiti mi piace intravedere il lato dolce, umano e sconosciuto di Michelangelo, ricordare le comparsate del grande Sangallo e, anche per motivi personali, parlare di Giulio II, forse meno iracondo del solito, di sua figlia Felice, che per il suo carisma fu definita anche cardinal nepote, e di Kaspar von Silenen, il comandante della guardia svizzera.

patrizia debicke

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