La testimone del fuoco



Lars Kepler
La testimone del fuoco
Longanesi
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Questo terzo romanzo della coppia Kepler: Alexandre Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril, dopo il “crescendo” del loro L’esecutore, francamente mi delude un po’. Sì la trama è sempre intrigante, ben costruita, la suspence tiene, il libro si fa leggere e il commissario finlandese Joona Linna (ha fatto carriera nonostante le sue levate di testa), trapiantato a Stoccolma, è sempre simpatico, ci si affeziona al personaggio che continua a funzionare. Ho fatto la conoscenza di Linna nel L’ipnotista, un buon thriller d’esordio, l’ho rincontrato nel L’esecutore, romanzo più maturo e lo ritrovo ora nel La testimone del fuoco. Ma in questo terzo romanzo, rispetto agli altri due, è come se l’uomo avesse perso un po’ di smalto. Non c’è più in lui quel quid che lo rendeva interessante, misterioso, tenebroso. Le rivelazioni sui suoi incubi mi spiazzano inutilmente. Me lo denudano troppo. E forse è anche quella la ragione per cui il romanzo non mi convince pienamente. Comunque qualche spunto della trama: una medium, Flora Hansen, ha avuto una visione una ragazzina che si copriva gli occhi e poi sangue, tanto sangue e ha sentito una voce… Quando il commissario Linna raggiunge il luogo del delitto, l’istituto Birgittagärden, Casa di Accoglienza Speciale per Giovani con comportamento autodistruttivo, dove è stata uccisa Miranda una adolescente ricoverata, trova la vittima sdraiata nel letto in un lago di sangue con le mani appoggiata sugli occhi, come a volerli coprire. Cosa significa? Cosa ha visto Miranda che magari non doveva vedere? È un messaggio dell’assassino? Ma non basta: un’ altra ragazza è fuggita dall’istituto e per strada ha rapito un bambino. È lei l’assassina? Ma sembra impossibile trovarla. La Casa di Accoglienza Speciale Birgittagärden sembra peggio di un mattatoio. Dalla lavanderia salta fuori un altro cadavere. Joona Linna indaga senza fare complimenti, sa di mettere ancora una volta in gioco la sua carriera, ma non demorde fino a sciogliere il mistero, mettere l’assassino nell’angolo e risolvere il caso. Ma sono buona e vi dico che in realtà la soluzione sta tutta nella frase della quarta di copertina: Chiudi gli occhi, coprili con le mani, adesso tocca a te…

patrizia debicke

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